Carossone signori
L’uomo e la musica
Ma dov’era Fred Buscaglione
Titolo Carosello Carosone
Interpreti Edoarado Scarpetta Vincenzo Nemolato Ludovica Martino
Distribuzione RAI 1
Voto A
Pochi artisti hanno saputo scrivere canzoni bellissime e sempre attuali con una distanza ironica come Renato Carosone che ha mostrato il meglio della vitalità di Carosone e la scelta di farlo interpretare da Edoardo Scrapetta (si discendete di quei Scarpetta da cui provenni anche i grandi De Filippo) è quanto mai azzeccata. Nela fotografia che forse abbiamo già visto di Marco bassano bellissima ma molto simile nei suoi colori bellissimi pieni di eleganza e fantasia e in un montaggio bello ma abbastanza essenziale di Natalie Cristaini assistiamo a una narrazione potente e classica che inizia dalla fine quando renato in compagnia di Gegè sta per esibirsi alla Chargerie Hall. Poi siamo indietro a Napoli nel conservatorio dove nel 1937 renato deve diplomarsi. Edoardo Scarpetta è Carosone e costruisce un personaggio che è simpatico pieno di vita buono è soprattutto molto ma molto teatrale. Questa teatralità nasconde isicurezze melanconie e una trauma la morte della madre che apapre in una scena onirica. Scarpetta fa onore non solo a tutti i suoi antenati ma anche a quello che è la costruzione tra l’arte intelettuale di Stanislavski è quella fisica di Mejerhold presentanta in diverse scene madri. Moltoi spazio viene dedicato all’esperienza africana con diverse sceene madri. Sia ben chiaro essendo un film per la TV la parte sociologica è forse troppo corte ma si assiste in queste breve scene a alcuni quadri come il rifiuto del ruolo di colonizzatore razzista ma invece la presentazione sia dell’amore visto per Italia una splendida Ludovica Martino fin dall’inizio e poi anche a quella che è la parte più scura e tetra la seconda guerra mondiale. Abbiamo uan scena quando Carossone che è stato insultato e aggredito al limite del razzismo dal camionista Remigo Campi un bravissimo Leonardo Lidi viene fermato da alcuni irregolari pro inglesi. Si salverà tramite la musica un linguaggio universale che permette di far conoscere tutto e tutti. Sia Remigo che lo spaventoso guerrigliero un intenso Simon Malonnen sarano conquistati. Da notare che in questa scena il montaggio di Natalie Cristiani è inesistente per farcela veder in diretta come diviene fondamentale quando al figlio adottivo e siper amato verrá presentato in una fotografia il povero Odoarso Antonio Orefice.. La stora d’amore è vera bella e stupenda la ballerina veneziana uan graziosa e carismatica Ludovica Martino che alla fine s’innamora di un personaggio simile a Pierot. La storia d’amore è bellissima e divien un maore anche per un figlio. Dopo questa abbiamo anche l’incontro con quello che sará il fantasista della banda il personaggio chiave con una carica di riso Gegé un grandissimo Vincenzo Nemolato. È un attore molto bravo teatrale ma non nel senso negativo capace di conquistare tutto e tutti a tratti forse anche un po’ pensate vero erede dei comici dell’arte con molti lazzi gustosi come quello dell’improvvisare un a batteria sul golfo di Napoli con alcuni cocktail oppure quello dell’aereo. Al trio si aggiungerà un personaggio che forse qualche signore di mezza etá come me ricorda ancora Peter van Wood olandese intepretato da Nicolo passetti. Quest’attor sembra veramente nord europeo e presenta un personaggio che è moderno con la chitarra elettrica che poi lascerà ma secondo me fondamentale. Se Carossone è chi esce dal golfo di Napoli da una finestra sul modo e l’arricchisce van Wood e chi entra nel golfo con il suo bagaglio si arricchisce e arricchisce una tradizione. Lo spostamento a Milano molto doloroso porta al personaggio magico un po’ Mefistofele è un po’ fatina della favola Nisa alias Nicola Salerno il paroliere presentato da Flavio Frurno. È un uomo che ha due caratteristiche la cortesia ma anche la critica la decisione è ottenarno insiem “Tu vuoi far l’americano” uan delle più belle canzoni di sempre. In questo periodo dove la scenografia anche se più moderna e borghese con la televisone ricorda quella di un film italiano mai troppo considerato 2la signora di tutti” di max Öphlus. Un qualcosa di stupendo è un intuizione è un episodio raccontata in maniera fortemente non drammatica l’incidente di Pino il figlio interpretato dai fratelli Davide e luca Dimistescu. Per una caduta banale finisce in coma e con un ‘azione da Pulcinella o da arlecchino ogni sera dopo meravigliosi concerti Carosone si reca al capezzale del figlio. Qui siamo oggi quando con la pandemia stiamo tutti in una situazione simile. Un film che prende tantissimo ci fa pensare e ci ricorda che la musica è come l’inchiostro dei documenti il sangue della storia. Per me Carosone ha un significato particolare grazie a Stefano Bollati che troviamo anhc ein un piccolo ruolo. Nela meravigliosa sal Grunewall chiese al pubblico due canzoni. Io risposi Tristano e Isotta di Wagner e una persoan vicino a me O’Saracio . Il buon bollati gli mise insieme in un’imposivazioe dove i due geni si fecero notare e lo fece benissimo. Un film bellissimo che mostra la forza di mamma RAI
Robert Fogelberg Rota