Filmbasen

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Tra Arlecchino e il western

Un cow boy pigro e pericoloso


Il mio nome è nessuno

Regia tonino Valrti

Interpreti hanry Fonda, Terence Hill

Distribuzione svedese SVT play

Voto direttamente nella storia del cinema

È forse riduttivo considerare i ruoli di Terence Hill o Mario Girotti solo ín ambito western ma all’inizio degli anni sessanta l’allora giovane attore umbro teutonico riuscì a quasi da solo fare e disfare il genere western e spaghetti western. Terance Hill vorrei dire nonostante il grande amore di pubblico anche mostrato in Don Matteo (assurdo cambiare il personaggio con Raul Bova aveva una carriera che fin dalla più tenera età si era mostrata eccellente con due film secondo me bellissimi la “Grande strada azzurra “ di Giglio Pontecorvo film semplice e realista ma anche un bel ruolo in il Gattopardo di Luchino Visconti dove resta la spalla idelae per Alian Delon. Da notare che poi quello che sará il ruolo migliore la baderà a fianco di mostri sacri come Max. von Sydow , Gene heckman è una bellissima Cathrein Denouve fu il primo film d’avventura veramente moderno e anticolonialista. . Il mio none è nessuno è un pasticcio western scritto da Sergio leone che segna alla fine dell1800 a occhio e croce 30 anni dopo la guerra civile un avventura con risvolti tragici ma anche comici. Il risvolto tragico e di coem un vecchio pistolero carismatico e molto triste un indimenticabile Henry Fonda sta cercando di scappare per l’Europa lasciandosi alle spalle tutta quella che è la sua vita fatta di violenza tradimenti e anche una buona dose di cinismo. È lo stesso pistolero Jack Beauregard  duro e pieno di bile che s’incontra in 2C’era una volta in America “ ma incontra questo personaggio comico mimico e pieno di un ammirazione che sconfina quasi nell’infatuazione. Nessuno è intelligente rapido dotato di un senso di giustizia quasi progressista. Sr i ruoli di Franco Nero o Thomas miliam altri grandi interpreti dello spaghetti western erano circondati da un alone di violenza o di bile quello di nessuno che poi è il primo studio di Trinitá in realtà ha una qualcosa di diverso la curiosità e una certa ingenuità ma anche una capacità di adattarsi. L’abbigliamento è trasandato la mimica è quella ferma di una maschera che abbiamo visto in Clint Eastwood ma la fotografia firmata a quattro mani da Armando nanuzzi negli Stati uniti e da Giuseppe Ruzzoni nel South Lazio lo fa più bello ma anche più normale. Le scene più divertenti sono quelle della citá che è simile alla seconda citá di Ombre rosse western iconico di John Ford dove nessuno diviene il personaggio principale prima tirando torte piene di pietre a allibratori che umiliano ex schiavi presi a torte in faccia e poi sistemando prima pistolettate un nao malvagio simile a quello di Pär Lagerquist Emil Friest e poi tetri pistoleri come Dity a suon di cazzoti facendoci tutti tornare bambini . Rapidi quelli che volevi dare a alcuni grandi quando eri piccolo per poi preparare la vittoria a bordo di un teno per Jacl con una montaggio stupendo di Nino Baragli molto ben preparato in tutto stupendo. Un film che finisce nella leggenda con il duello alla pistola  molto bello . Un film che rege benissimo dove il personaggio dell’Arlecchino che hga come archetipo Kurusy in “i sette samurai “ di Akira Kurosawa diviene anche migliore. Un film da vedere e rivedere.

Robert Fogelberg Rota.