Elvis signori
Un Baz Luhrmannmaturo
Titolo Elvis
Iregia Baz Luhrmann,
Interpreti Tom Hanks Richard Roxburgh
distribuzione circuito America
voto A
Il film su quello che nella memoia pubblica é il fondatore del Rock é un opera molto complesa ben fatta e rispetto alla stile da video clipp che aveva dominato opere come Moulein Rouge e sopratutto un ‘opera come i Grande Gesby è un film molto più tranquillo che é contadistindto da due grandi interpreti Austin Butler: nel ruolo di Elvis bravissimo sia nel Elis giovane che con piani di quel fenomeno da barccone che purtroppo divento o megli schiovolo alla fine della sua vita. La fotografia é molto ricercata grazie al lavoro di mandy Walker é vengono riprese molte idee che era già presenti in altre opere con il montaggio di matt Villa. Il luogo più interessante il luogo mitico non é tanto il luna Park che sembra derivare da qaulche film di Alfred Hitchock come “estranei sul treno ma sopratutto la strada di mehis dove Elvis raffina gli incontri della gioventù per la cultura di colore di BB King rappresentato da un simpatico Kelvin Harrison J é gli esordi con il suonare per un pubblico bianco che non l'accetta in quanto troppo fuori da modello del cow boy educato e pulito rappresentato dal nemico hank Snow interpretato da un irriconoscibile David Wenham coem il padre naturale di Elis é un irriconoscibile e possiamo dire anche straordinariamente mollo Richard Roxburgh . Sono due ruoli difficile che sprofondando in quella che é la forza di Baz Luhrmann schermi ricchi é super affolati quando non ci sono le persone ci sono le slot macchine il gioco che é il demone che in un gioco di scatole cinesi possiede un altro demone Il Colonnello Tom Parker alias Andreas Cornelis (contratto in Dries) van Kuijk un ruolo tra i più scuri ma anche i più completi della strordinaria carriera di Tom hanks. Dilatto fino al midollo é un personaggio sia super negativo ma completo. Questo manger spregiudicato imbotnitor ema anche semplice evidente quasi come un personaggio del cinema muto sembra rappresentare quanto c’é di più kicka ma ha un rapporto privilegiato perché vede sia lvis con gli occhi del grande cantante che vuole piacere a tutti essere amato da tutti e tutte in uan vita che é un enorme bacanale ma anche dai pericoli. Da notare che molta dell’isteria anti elvis inizia con personaggi come To Dixie intrprettat da Leon Ford: perché elvis non é sufficientemente bianco nel comportamentiste e tiene il modo di fare di comportarsi degli odiati “uomini di colore” e corrompe la gioventìu. I tentativi di parker vanno letti in due maniera la protezione da pericoli veri ma anche il piacere a tutti il democratico rimbambinire (che si lpromuncia rabbomire) che portò al politicy correct . Il controaltare é la madre anche ubriacona Gladys Presle molto bene intepretata da Helen Thomson ma sorpatutto la moglie prima Alice nel paese delle meraviglie poi molto soffsticata quasi uan giovane é più minuta Silvana manganao interpretata da Olivia DeJonge . Per me questa con la sua dolcezza ma anche la sua semplicitá é una vera é propria rivelazione capace di portare grazia e forza al ruolo di farsi notare durante l’unica parte all’estero un servizio militare proprio quello che parker in realtá non fece. La solitudine in un modo in cambiamento dove Elvis é solo creativo solo con Scotty Moore interpretato da Xavier Samuel ´in fondo é solo creativo per la telvisione strumento per nulla creativo in realtà uno strumento che prima lo umilio con il cnato con il cane e poi dopo le delusioni lo porta a un rilancio e alla chiusura nella torre d’avorio las Vegas verá città sprattralle. Un film bello forse non perfetto ma sicuramente da vedere e rivedere
Robert Fogelberg Rota