I segreti di WA Mozart e Prokoijef passando per Schubert
Federico Colli dà lustro alla Konserthuset
Situata nel centro di Stoccolma in uno stile eccletico con spunti della neo classicismo gustavano, del rinascimento veneziano ma anche con lo stile dell’antica Grecia e dell’Eggitto dal 1926 la koncerthuset dà delle grandi emozioni. A dicembre con il premio Nobel e durante tutto il corso dell’anno con una bellissima programmazione e questa oggi si apre al pianista Federico Colli che presenta durante l’ultima domenica di Gennaio un programma particolarmente bello. S’inizia con alcune esecuzioni di Wolgafard Amadeus Mozart un autore magico con le due fantasie i d molle la 306 e 307. Sono pezzi non troppo eseguiti che hanno uno stile molto preciso barocco con colorature abbastanza severe. Colli le suona benissimo senza strafare tra le righe in una maniera che ricorda da vicino una certa solennità e si adatta benissimo al pianoforte moderno per il quale ricordiamo Wolgfard Amedeus Mozart non componeva . Le stesse tendenze si sentono ma ín un pezzo interessantissimo perfetto coem un orologio svizzero la fantasia in c moll KV47 che rimase incompiuta e venne terminata all’inizio del 1800 dopo l’insistenza di Costance Mozart dall’abbate Maximilian Stadler . Colli la esegue tenendo presente la tradizione di Johan Sebastian Bach ma anche di Frederick Händel autori che ispiravano Mozart. Molto più vivace e galante e la Sonata i B dur Kv 333 eseguita da colli ottimamente sapendo dosare lo spirito galante e sbarazzino di Mozart con una certa solennità in un esecuzione da manuale che per me è uno dei più bei momenti musicali tra i tanti momenti musicali che fanno la colonna sonora di una vita. Dopo la pausa Colli presenta qualcosa di totalmente diverso Franz Schubert il grande genio del pianoforte rivisto grazie a Maria Grinberg nella fantasia i F moll op 103. La vita di Schubert è rinchiusa in tutta la sua drammaticità. Un pezzo esequiato benissimo con una tensione una forza molto drammatica che diviene un vero respiro di un epoca di grandi tensioni l’inizio del 1800. Dopo arriviamo a a sergej Prokofiev “Pierino il lupo”. Su tratta di una favola in musica dove il compositore prima russo e poi sovietico legge una favola slava di una ragazzetto che con tutti gli altri animali tra i quali un gatto riesce a battere il lupo terrore della foresta. Anche qui l’esecuzione è bellissima con una gioia e spensieratezza veramente fuori dal comune in una grande performance che riesce a riscaldare il freddo inverno svedese.
Robert Fogelberg Rota