Berstein a Vienna

La cittá della musica

Vienna é nell’immaginario collettivo ma questo é un dato di fatto la cittá della musica elegante e appartement fredda ma simpatica di una bellezza senza tempo ma profondamente legata ai suoi tempi e questo é quello che
Lotte de Beer porta nela produzione dell’immortale musicale di leonard berstein che é anche se in maniera stilizzata e utilizzando perfettamente la scena mobile che segna i vari cambiamenti da luogo a luogo in una New York degli anni Cinquanta che vive un sogno falso. Un sogno che però non é in quanto falso condiviso da tutti come si vede nella sinfonia della fuga dove gli abitanti del ghetto situato ai margini di Mannathan decidono di trasformarsi in quartiere borghese ma questo ripete le morti di Rifi e sopratutto di bernardo. Molto si é scritto sulla somiglianza tra quest’opera e Romeo e Giulietta ma per me a parte la storia d’amore è fuorviante perché l’opera e anche uno sguardo critico alla società americana dove il multiraziale non vuole dire multiculturale. Come tutte le grandi capitali europe anche vienna é multiculturale ma é difficile sapere quanto sotto il meraviglioso ordine di un popolo molto civile e accogliere sta l’uomo e questo si vede sopratutto in una figura quella di Anita interpretata da Rico Salathé. La part musicale é perfetta la conduzione del dirigente Tobias Wögerer é sicura in tutto ma é anche quasi facile con quello che riguarda lo studio che genera la perfetta realtà. Anita é uan donna ferita che inizia facendo anche notare prima il sogno americano i I want me in America dal quale stranamente manca il coro degli uomini che fa notare l’impossibilitá del sogno americano che lei poi anche comunica nello stupendo e tragico stick with your own epoi la scena del quasi stupro fatta in maniera molto  Un ‘intretazione qella di Myrthes Monteiro difficile perché nonostante tutto l’essere estroversa il personaggio ma che deve essere anche dietro ai due amanti che sono come ricordiamo Maria e tony. Il ruolo di Maria che ha delle colorature molto difficili è interpretato da Jaye Simmons che per me riesce a dare tutto in un’intepretazione che ha diversi aspettie  diverse sfacetatutre dal comico al patetico al sentimenatle ma anche nella  scena madre quella con la pistola anche di denuncia sociale. Il ruolo di Tony é differente perché questo personaggio che si chiama in realtà anton ed é figlio della prima generazione dei migranti. Il ruolo in questa produzione è interpretato da Peter Lesiak che dà l’idea dell’eroe romantico ma anche di essere un ragazzo che sta per la strada che deve cercare di fare il possibile per far combaciare il pranzo con la cena. Le are sono perfette ma questa bella interpretazione sembra impallidire di fronte a quella di Riff il compagno in un ruolo simile a quello di Mercuzio nell’opera di Shakespare ma con un’importnate differenza i disagio giovanile che si vede andcora meglio in bernardo il gigante portoricano intepretato da Lionel von Lawrence che é il quasi comandate di un gruppo che prova fino alla fine a tenere i nemici altri poveracci fuori dalla propria societá. questa é la tragedia per chino che é un ottimo James park isa carnefice ma anche vittima di tutto il marciume che sembra colpire ognuno dei giovani   Una società che non li sa comprendere sia che essi siano portoricani . Uan societá che cerca di dare balli da collage con Kevin O'Dwyer il preside abbastanza mieloso oppure e sprezzante e ironica coem viene ben rappresentata dal detective pieno di disillusione e arrabbiato Sharck al quale i giovani teppisti nativi cantano una bellissima canzone super canzonatoria  che ha il volto di Nicolaus Hagg. Il fatto di vederlo in tedesco lo fa assomigliare ai poliziotti dei film di Frits Lang con il comissraio Rtah. Un'interpretazione e una messa in scena veramente molto carina

Robert Fogelberg Rota