Un manuale di gran classe
Da Rollo a Giovanna d’Arco 987 -1460
Sembrerà ai più molto strano e anche arrogante da parte mia che non sono uno storico titolato fare una recezione di uno dei saggi più importanti della storiografia (la scienza di come si scrive la storia) mondiale e di farlo in questo libro molto spetaccolare. Cercheró di individuare quello che può dare a una persona particolaremente interessata anche alla cultura “popolare” attuale a quello che amiamo oggi.. Mi dedicherò unicamente al l’edizione di Geirges Dubt “Il medioevo da Ugo Capetto a Giovanna d’arco” nel edizione che il grande editore laterza ha pubblicato per la traduzione di Giorgio Viano Marogna nel 1987 . L’ho letto una volta non studiato e lo trovato molto interessante in alcune parti avvincente. Ho letto il libro in un mese tutto di un fiato ma si possono leggere alcuni capitoli. La mia recezione vorrebbe spiegare per quale motivo la lettura di questo testo è importnate per chi fa parte del gruppo Medioevo e quello che puó dare a appassionati , rievocatori e storici sperimentali. Non è un testo facile ma è molto ben scritto e lineale e studia l’evoluzione politica di un organismo che è la monarchia francese o meglio come i Capetingi prima e i Valois prima fondano un apparato statale moderno e di come si passa dalla terra agli schiavi a quello che è il denaro come testimonianza di un potere di quello che un altro studioso francese Pierre Bourdier nomina come il capitale sociale. Duby non scrive un testo facile ma un testo bello e lineale che fin dall’inzio si concentra in un area geografica molto precisa la Francia continentale la parte dell’impero Carolingio che poteremo grosso modo far comprendere con l’attuale territorio francese. A pagian 406 c’è un qualcosa che confesso mi ha sorpreso quando si parla di balestieri corsi e non genovesi ma forse poteva essere che chi gli avesse reclutati o comunque fosse veramente proveniente dalla Corsia oppure Duby vuole solo scrivere sulla Francia e sui francesi e quando si riferisce a altri popoli si riferisce più che altro a alcune popolazioni straordinariamente limitrofe come la catatonia e i paesi fiamminghi 8mancano totalmente i regni Cristiani crocaiti l’impero latino d’orienet e il regno di Napoli o meglio vengono appena accenati) di i cui tessitori armati di lunghi coltelli come briganti massacrano la cavalleria francese tra i fossati. Duby è preciso nella cronologia che è fondamentale mentre io non lo sono perché voglio scrivere soprattutto sulle mie impressioni. Le fonti sono sporadiche all’inzio ma oltre ai documenti Duby usa moltissimo quello che è la fonte in pietra le cattedrali (oggi la più bella aime Norte Dame è in rovina ) e ha il vantaggio di essere critico. I cambiamenti della vicenda la riforma dei monaci cisterstensi che si vedono come purificatori di un ‘umanità è importantissima e l’opera di intronamento della fede. Ricordo i franchi si convertono da subito al cattolicesimo e lo impongono anche nella vicina Germania e si difendono dai vichinghi. Qui entra i scena Rollo e possiamo iniziare a citare il mio primo film al serie televisiva Vikings. Non intendo discutere se è o non è storica ma vorrei fare notare che i film è un ‘opera d’arte intrattenimento dove si cerca di entrate nella mentalità del tempo ma dando soprattutto emozioni che cercano di ricordar eun mondo è Rollo per me stupendamente interpretata da decide perché oppresso dal fratello e incontra una principessa Gisela che gli fa rispolverare l’amore di convertirsi e fonda la Normandia . non intendo andare troppo nello specifico ma trovo tutto rappresentato molto bene in una maniera molto completa anche se forse focalizzato solo su un individuo anche con scene troppo comiche. Rollo o Rollone è solo nominato ma l’informazione data a priorida Duby e che la l’opera di Rollo è quella di fondare un balurado contro altri vichinghi ei suoi discendenti si imposessano dei quella che è l’Inghilterra Da qui il re d’Inghilterra e tutte le difficoltà che ne derivano perché è sia vassalla ma s’impone contro i francesi. La posizione del Mezzogiorno è diversa per usi ancora influenzati dal diritto romano è un altro tipo di nobiltà l’idea della cortesia. Qui abbiamo per me una delle parti più importanti che racconta quella che è la crociata contro gli albigesi. In tutto il testo di Duby dievene fondamentale per capire un passaggio da un struttura piu che altro di tipo dinastico a una struttura che se non é subito statale potremo anche definire come para statale dove le cittá che crescono sopratutto parigi e Duby specifica parecchio l’universitá di parigi e la sua posizione centrale in tutta la cristainitá. Il mezzogiorno vuole anche dire l’eresia dei catari o albigesi repressa in modo molto forte che Duby esamina in uan maniera che é molto obbietiva come una nuova religione abastanza flebile che raccolie molto di un certo mancoltento un certo tipo di eresia o pensiero eterodoso e apre a un argomento che é la storia di genere. Il credo eterodosso trova terra fertile nelle terre del sud anche per la presenza di donne particolarmente forti che la chiesa non aveva saputo soddisfare. Questa parte del libro e particolaremente bella forte e appasionate come anche il ritratto a tutto tonto di San Luigi e di filippo il Bello. Il primo con l’ansia di giustizia di devozione di sovrano pio (i fanns di George Martin potrano notare come ricordi Baleont il Snato nominato nelle “Cronache di Ghiaccio e Fuoco) ma anche di come questi fonda ancora di più che Filippo Augusto il ruolo sacrale della monarchia francese. È un ritato molto pieno ricco di fatti che ne mettono in luce la complessità come prima quello di luigi VII il giovane marito di primo letto della celebre Eleonora d’Aquitania e padre di Filippo Augusto Filippo II Augusto con la grande vittoria ottenuta a Bouvines contro Ottone IV di Brunswick. Duby descrive questo scontro i termini epici uan battaglia che avvien di domaica dove anche se contro il Sacro Romano imperatore ma non voluto dal Papa lo scontro tra un re cristianissimo e un personaggio diabolico, questo nell’opera di propaganda dopo la battaglia . la parte che mi ha colpito di più è quella dedicata a Filippo il bello primo re dei francesi per grazia divina ma re zitto il cui regno è macchiato dalla fine dei templari qualcosa che viene descritta per sommi capi come inevitabile ma anche re “burocrate” e re di grande coraggio capace di menare gran colpi di ascia (suppongo una scure d’alcione ai fiamminghi ) un immagine portentosa come anche lo scandalo di adulterio e l’arrivo dei più raffinati Valois che iniziano una socirtá di corte. Filippo il bello è un personaggio che meriterebbe una serie anche perché ha parzialmente fondato molti degli usi dei monarchi francesi. Il libro si chiude con Giovanna d’Arco. Duby galoppa per la guerra dei cent’anni e presenta questo miracolo della prima volta che il re sente la voce del popolo. È anche la prima donna che diviene fondamentale per la storia agendo in un ambito quello militare e sembra anche se il risultato non fu felicissimo che il buon luc Bersson e milla Jonic abbiamo letto il libro prenotando uan ragazza popolare la prima che fa udire al re francese la voce del popolo che senza nessuna istruzione devota ma anche attacata a un mondo pre cristiano si butta a capofitto e fa il passo più lungo della gamba. È anche importante perché ci permette di entrare in un discorso di tipo storiografico. Catturata dai borgognoni poi processata dagli inglesi e brucata , riavluta e oggetto sia di un culto popolare e scernita dagli illuministi primo tra tutti Voltarire sarà rivalutata dal Romanticismo e dopo questo e solo nel 1920 che diviene simbolo della Francia dopo la seconda guerra mondiale. Invito tutti a dedicare qualche ora per la lettura di questo bellissimo testo.
Robert Fogelberg Rota