Da flower power a flower cik
Da flower power a flower cik
Parlare del festival di Sanremo é parlare di un qualcosa che per me é sia lontanissimo che vicino. Mi considero anche se non sono mai troppo vissuto lui coem ligure del Ponte e li ho anche mio papà tumulato ma sia per passioni musicali ma anche per via di ragioni di tipo pratico lavoro vivo all’estero ho sempre considerato il festival come qualcosa di molto lontano da me stesso.Sicuramente l’italia adesso ha un ‘artista a tutto tonto bellisisma fine e inteligente come Elodie la mia cantante preferita Per un alra ragione la passione di mia cognata per le gare canore adesso ho iniziato di piú a vederlo e nel bene del male ho due ricordi il trionfo nell’Ariston vuoto con la bellissima presenza di Zlatan dei maneskin e poi oltre alla prima battuta di Cecco la cover di Gino Paoli presentata da maomd e Blanco e ieri l’ultimo nominato ha dato forse il peggio di se. Un inconveniente tecnico puó capitare ma uan reazione sproposita calcioni a tutto e contestazione può farti diventare all’improviso una specie di Ivano Mosconi. Per chi non lo sapesse si trattava di un giornalista sportivo anche molto bravo veronese persona fine anche dotata di una certa spiritualità che era solito tirare giù tutto quello che c’era in un mondo soprannaturale ed ricordato per questo spero che per Blanco non accada questo anche perché mi sembrava il cantante in gara più dotato dei pochi che ho visto. L’idea anche di Amedeus forse di tutto il pubblico che ha solo e giustamente fischiato era di lasciare stare un vogliamoci bene. Un buonismo che poi non è tutto sommato un vero buonismo ma in realtà un si va bene ma..... Logicamente do tutti i ma del caso l’emozione una serata storta la giovane etá 19 anni ma anche é simbolo di uan generazione che vuole tutto é subito ogni costo. La musica é per me un rap con intonazioni melodiche a tratti in farsetto e con una buona performace con anche un po di rock. È secondo me molto simile quasi uguale a tante altre cose che sentiamo e si vedono ad esempio Gianmaria ma secondo me Blanco ha sia più personalità presenza scenica e una carica di essere trasgresivo all’interno di un sistema. Senza scomodare personaggi come Diego Fusaro per metá persona che dice anche cose giustissime e per l’altra sparatore ci luoghi comuni e idiozie non da poco la performance di Blanco appare quindi nell’ essere l’emblema della società dello spettacolo la societá che Guy Debord aveva nella sua diascopia visto come il massimo dei minimi e su questo non posso che essere d’accordo ma siamo sicuri che questa gara all’apparire per forza per comercializzarsi non ci sia sempre stta vedi esempio nella società barocca. Non é infondo Blanco un certo tipo di derivato da quelle che erano le bizze i capricci e le scenate di Farinelli. Il paragone con il più famoso dei castrati stupendamente intepretato in un film degli anni Noc´vnata del secolo scorso da Stefano Dionisi non deve né offendere e né sembrare irriveretente perché precisamente con Blanco anche Farinelli viveva solo per una csa degli assoli e qui vorrei tracciar eun paragone tra Blanco e tre altri personaggi Morandi,al Bano e Ranieri. La loro esibizione bellissima da tutti i punti di vista é solo musicalmente un giá sentito a parte all’ultimo quando insieme cantano Umberto Bindi ma quello che piace e che conquista é la voglia di vivere l’esperienza e il non farsi da parte un qualcosa che di per se stesso anche Blanco dovrebbe avere ma non può avere perché gli manca. Poi resta sconcertante la frase mi sono divertito coem anche il gesto tra il tenero e il moraleggiante di morandi che scopa coem se fosse il nonno di Blanco che mettva apposto un guaio. Tutto può andare bene ma secondo me c’é un problema sostanziale che le scuse scritte a penna sono troppo poche e l’unica e che il giovane talentuoso decida di fare una tourne gratis solo raccogliendo i fondi per beneficenza un qualcosa di cui c’e bisogno. Per il resto del festival purtroppo non posso parlare bene di Anna Oxa bravissima ma senza ormai voce e neache di Giorgia che ho trovato noisa coem gli “Articolo 31” e vorrei soffermarmi sui due momenti seri che sono la presentazione di Roberto Begnini davanti a Matarella e il toccante monologo dell’attivista iraniana Pegah con Drusilla. Sul primo begni e Begnini e seondo me il criticarlo e sbagliato perché la grandezza e il limite del personaggio é uno il fatto di essere dentro un sistema generalemnte borghese di centro mai di sinistra frose solo all’inizio ma capace di un pathos che direi del semplice. Piú che Gepetto per me il suo ruolo é quello di pinocchio un pinocchio ancora ingenuo ma profondamente intelligente, umano e si presenta con la costituzione. È una scelta coraggiosa ma il discorso può essere condivisa da tutti e deve essere condivisa anche per la sua se,plicità. Un discoso che tocca il cuore e vorrei anche fare notare che il cambiamento alla costituzione che begni appogiava come anche la presentazione di Pegah che fa un gesto di tipo brechtina sciogliendosi i capelli dopo un testo che ci racconta quello che secucde nel paese. Quello che non capisco é il ruolo di Drusilla che in forndo non fa “niente” tranne la sua presenza. Il fatto di presenatre una “persona” in tarvesti può più o meno essere buona ma perché non farla agire non farla parlare. Fedez lo fa anche se la canzona a qualcosa di simile é al limite del penoso ma giusto perch+e ognuno ha il diritti di presentare la sua opinione. Personalmengt chi mi ha sorpreso per la sua capacità di intendere o meglio di rispondere ai problemi tecnici è Gianluca Grignani accusato di frasi gravi blasfeme che dá un mesaggio etico in non war diretto contro i tanti per i quali la guerra e qualcosa di buono . non ho apprezzato né mengoni e tanto meno soprattutto per l’antipatia che sprizzano da tutti i poli in Mpåneskin. Bravisismi penso che il loro modo di fare sia ecessivaente simile a un vivere da rocker senza regolo ma anche no. Vorrei prima di passare alle conduttrici prezzare una lancia per Levante. Questa giovane donna bellissima e elegantissima ha presentato con classe e grazia una bellissima canzone dove l’energia della disco si fonda con la tradizione melodica italiana in una canzone che per me ha la forza esplosiva nel modo moderno di nessuno mi può giudicare. Sulle conduttrice Claudai Ferragni mi sembra gradevole anche se iper mega borghese mentre giudico bellissima (anche se ragazza mia saresti stata molto più carina e sensuale in abito da sera e soprattutto molto acuta oltre che impeccabile Paolo Egonu sia nel look prima l’olimpico e poi in quello moderno sul nero. Tranquilla rilassata e sicura di se ha fatto un discorso che come l’anno scorso quelli di Sabrina Ferrili é un capolavoro. Essere contro il razzismo é un dovere perché il razzismo colpisce tutto e tutti ma il discorso come tutto il festival ha un profondo significato su quello che ha fatto grande l’Italia l’apertura l’accoglienza il saper fare proprie miglia di stranieri prendendoli abbracciandoli senza soffocarli. Questo spirito si vede anche nel fatto che il festival e sempre i festival e ti conquista sempre
Robert Fogelberg Rora