Un dominatore
Titolo L’ispettore generale di Goggolo
Regi Leo Muscato
Interpreti Rocco Papaleo Letizia Bravi,
Voto capolavoro assoluto
Mentre crudelmente russi e ucraini si massacrano in una guerra molto crudele Rocco Papaleo decide con una bravissima attrice ucraina in un ruolo parodico di presentare l’opera più bella di una delle persone che fecero di più per l’unione tra le due cultura e formo il teatro russo che diventerà con Stanislavski il metodo sovietico e oggi milioni di attori lo presentato o anche e soprattutto gli ucraini famosi o quegl che vengono da questa diaspora. La trama è semplice come la struttura una piccola città di provincia governata da un podestà che con alcuni degli compagni la tiranneggia ma non è un tiranno solo un individuo normale che cerca di trovare il proprio tornaconto. Il teatro che veniva letto da gogol era qullo eroico francese che poi é anche quello di vittorio alfieri e in questo mondo ci sono i titani. Per gogol invece ci sono gli uomini e chi meglio di ogni altro oggi non solo in itali ma in Europa può prestane l’uomo senza nessuna esagerazione con i suoi pregi e difetti Papapleo. Abituati a vederlo al cinema lo immaginiamo piccolo ingobbito ma abbiamo di fronte un gigante un mattatore da un fisico imponete non troppo dissimile a quello di Gassaman con la stessa sicurezza ma anche la capacità di trovare il comico nel gretto l’abuso di potere le frustata a una vedova unicamente perché questa lo disturbava. Una vedova che poi si mostra proprio tale e quale al podestà nel utilizzare la corruzione come sistema- la corruzione è quello che porta ogni personaggio a girare intorno al parodico e istrionico Marco Brinzi che é in pratica il bellimbusto Chlestakov . è un personaggio al limite del vigliacco pauroso consone della sua posizione ma soprattutto del fatto che può a ogni costo riuscire a avere una vita facile ricca fatta di soprusi. Ben presto il vede come il giudice Marco Gobetti inizia a diventare tra i corruttori o i corrotti come é seguito anche da quello che é l’apparentemente timido ispettore scolastico Daniele Marmi ma soprattutto del personaggio che è forse il più sgradevole il direttore dell’ospedale. Anche questi é bravissimo e come tutti i corrotti é ridicolo o meglio comico per quello che fa non per la recitazione molto naturale piena di carisma e di gioco. Questo si vede anche nei due personaggi femminili la moglie Elena Aimone ancora attraente che vuole a ogni costo sentirsi ancora bella corteggiata e la figlia ingenua e romantica letizia Brava. Sono due provinciali ma anche come la vedova due donne che vivono in un ambiente difficile come i due possidenti vero e proprio coro Michele Schiano di Cola e Marco Vergani barave persone che cercano di vivere. La neve finta ma soprattutto la musica di Andrea Chenna creano una magia quasi cinematografica ma profondamente teatrale con i bellissimi costumi di Margherita Baldoni e le luci bellissime ma mai troppo invasive di Alessandro Verazzi che costruiscono un’atmosfera. Una mesa in scena bellissima magica che spero possa avere la stessa vita dell’Arlecchino di Giorgio Strehler
Robert Fogelberg Rota