Ricciardi

Una lady macbeth adolescente

Titolo le anime di vetro

Regia Giampalo Tescari

Intpreti mariaVera rtti. Serena Iasini, Lino Guangiacle

Distribuzione RAI

Voto A

Poche serie sia per la fotgrafia spledida di Marcello Montarsiche riusec a catturare sia il mare ma anche lo spirito dell’epoca e gli intrigi pieni di suspans di sentimenti con un ‘azione psicologica sono belli e stupende  come il comisario Riciardi. Pe rmolti sembra di aprire un album di famiglia arrivando a due generazioni passate quella dei nonni o dei bisnoni una generazione che come tutte le generazioni aveva grandi problemi. C’é la naponalenitá esasperata porompente e diverente di personaggi non macchiette perché con uan pscicologia complessa come il brigadiere Maione intepretato benissimo da Antonio milio e dal “feminello” che cerca di essere Isa Miranda bambinella ma in questo episodio tra alta borghesia e aristocrazia in un mondo che é molto simile in tutta italia o anche in tutta europa. uN mondo fatto di misteri ipocresia e pulsioni quasi drammatiche che si vedono in quello che é il caso che non é un caso difficile ma anzi facilissimo che intuiamo già e che nella mente di é un pretesto per cercare di comprendere la vita di una classe sociale che é più o meno la stessa di ricciradi. La recitazione di lino Guanciale in questo episodio é molto piú vicina a una recitazione emozionale. La maschera cade in diverse occasioni quando viene preso dai fascisti alla fine uomini macchina senza scrupoli interessati solo alla loro prepotenza e a farsi vedere potenti forti anche quando se in relatà sono deboli e privi di ogni tipo di scrupoli. Si vedono anche li diverse scale da debole e popmposo Gazzo intepretato benissimo da .. al poetico ma duro Falco un ex squnizo divenatto sburro. Un bel ruolo a cui viene anche dato un momento di poesia. La punata é teatrale in senso giusto con i patri nobili che sono i padre per antonomasia il referendo intepretato da beppe Sevillo simpatico cortese e anche inteligente e anche il signor Colombo che ha un bellissimo e poetico dialogo con la figlia al vecchio nobile che conosceva il padre del commissario che rapresanta qul modo da cui la madre ancora prima di lui si era volontariamente allontanato. Il vecchio mondo lascaito ma non dimenticato si vede anche nei personaggi dei conti malaspina sopratuttod a Bianca per la quale il comissario sembra provare una certa dose di simpatiaanche perché li ricorda la madre mentre la donna che potrebbe interessarlo Lidia é troppo distante troppo glamorosa anche quando ascolta la musica in questo caso il Jazz all’epoca ancora un genere musicale probito o quando conosce il tedesco. La dimesione politica rapresenatta da questo maggiore giovane elgantte distinto si vede molto bene quando si inizia a intuire ne i drmi personali il non adatamento di Erica dove Maria Vera Ratti fa sempre più vedere di vedere di essere una donna forte moderna indipendete e anhce nella diversitá dei comportnamenti del commisario per lei dai discorsi vicino al mare che son nervosi a quegli dello spazio trnaquillo che é la casa. Ma la vera protagonista che prima sembra essere un personaggio di secondo piano é la donna fatale che é una quindicenne che prima trovamo nell’elegantisisma ma anche comprata casa dei genitori preso una capelli . Figlia di un usuraio imanicato con la chiesa che la vorebbe utilizzar eper un matromonio +e in relatà una donna fredda molto sicura di se e del fatto che vuole comunque a ogni costo vincere vivere e godere nonostantne tutto e tutti abile tessitrice ha un punto di forza anche nei confronti di quello che é il commissario o anche dell’avvocato . U;n ruolo molto convincente

Robert Fogelberg Rota  

Il migliore Magni

Scipione l’Africano  come non l’avete  maivisto

Woddy Strode e Marcello Mastroiani due giganti e Gassman il terzo in comodo

Titolo Scipione detto anche l’Africano

Regia Luigi Magni

Interpreti Marcello Mastroiandi , Vittorio Gassman  Silvana Mangano..

Voto capolavoro

 

Luigi Magni che ho avuto la fortuna di conoscere é stato uno dei migliori registi italiani che in un contesto di commedia ha saputo anche fare cinema d’autore e soprattutto cinema impegnato che vuole cercare di criticare e migliorare la società  

Cinema che tratta di argomenti difficili che vuole criticare la società come questa é . Quasi tutti i suoi film sono come noto storici e secondo me il migliore é proprio questo “Scipione detto anche l’Africano” dove vengono trattate  alcune tematiche, discusse e soprattutto messe a nudo ovvero  come il potere e quanto questi corrompa (quando con soldi o altro rovini una persona o un qualcosa e lo rendi sporco brutto)  e rovini l’individuo . La fotografia é semplice molto tenue nelle sue luci e forse Silvana Magnano non é mai stata così bella decisa e indipendente in un ruolo da nobildonna però come incarna  una caratteristica ,che lo storico dell’arte novecentesco tedesco Simmel, chiamava lo spirito del tempo ovvero la ruvidezza che era tipica del periodo repubblicano di Roma. Chi é la rivelazione di questo film con una recitazione molto naturale semplice quasi da modello bersonina (un attore come mero recitatore di alcune battute ) é il caro Ruggero Mastroianni montatore fratello del più noto Marcello,  che interpreta uno sconosciuto Scipione detto anche l’Asiatico. Ruggero é anche il montatore di questo film.  È  una vittima o é un corrotto, il film non risponde a questo quesito . Lo vediamo in parti tragiche ma anche comiche come quando mangia con gli schiavi contenti di essere schiavi perché hanno da nutrissi e arriveranno a rifiutare la libertà . I colori quasi da pastello la presenza di schiavi e legionari fanno sembrare l’opera di Magni non tanto una parodia ma come il rovescio della medaglia di uno dei più epici film dedicati all’antica Roma “Spartacus” di Stanley Kubrick e idealmente il ruolo di Masiniella (re numico quindi nord africano alleato prima dei cartaginesi e poi dei romani) interpretato dall’ottimo Woddy Strode sembra rendere questa tesi verosimile   .Il  massiccio numidico che arriva spiazzandoci con una divisione di cavalleria e sia comico che epico , Il fisico imponete felino che si muove come si muoveva nel ruolo reziario che combatteva Spartacus; sembra disagio a in tempo di pace tra gli intrighi del senato  questo é aumentato  anche con il lavoro di doppiaggio super romanesco caricato di Renzo Montagnardi. Lavorando in quella che era la super produzione di film presente a Cinecittà tra 1950 e 1980,  Magni doveva usare il dopiaggio ma lo faceva come mi raccontava con cura starordinaria ripetendo ricreando il personaggio. Masiniella che ha un passato tenebroso diventa un elemento di disturbo una tigre tra tanti soriani domestici che sono gli schiavi un tempo fieri guerrieri che combatterono i romani quasi fino alla mortema anche i legionari fiaccati dalla pace e anche lo stesso Scipione. Masiniella  é la coscienza di Scipione L’africano  che con modo di fare molto “romanesco” li ricorda che é circondato di “mignotte” e parassiti quando arriva di notte durante un banchetto dove si discute anche di filosofia.  L’uomo che al pari di Wellington contro Napoleone I Bonaparte  riusci a sconfiggere il generale più famoso della Storia Annibale, é un personaggio stanco dissinluso  con gravi problemi coniugali ma anche con un’ ironia che gli premete di sopravvivere. Ha truffato o non ha depredato gli alleati o i popoli conquistati quindi depredando Roma o é stato l’eroe senza macchia e senza paura. Una delle scene più belle é quella dove li viene tributata una statu e poi vine abbattuta  questo grazie a Catone Il Vecchio . Personaggio severo legato ancora ai vecchi costumi quindi alla barba che sta quasi per radersi disilluso é sopratutto scocciato da tutto. Il personaggio più che con il moralista nostalgico e arcinio ricorda una satanasso o meglio un satiro ma educato . Vive con la madre é sotto scorta  da quello che é una guardia mal sistemata l’idea centrale della figura e il trovarsi sempre e comunque in una posizione che é quella della retroguradia che vuole tappare le ali a tutti . Quindi deve per forza essere nemico dell’uomo più popolare. Roma era una  repubblica che non è tale ma un oligarchia che prende tutto dalle altre civiltà etruschi o greci dir si voglia che parlamenta s’incontra e anche male nel foro che ama i gesti teatrali. Forse Catone é invidioso o meglio non capisce quello che sucede la nuova cultura e le nuove idee. È anche cortese e il ruolo illumina alla perfezioen ancora più che per Mastroianni quelle che son le novitá che arrivano verso un niovo mondo sostanzialmente diverso. È un p’ lo stesso problma di Scipione ma anche del maschio italiano negli anni settanta anni del secolo passato ricco di molti e notevoli cambiamenti dati da una nuova società e il genio di Magni e il fargli notare in un contesto storico in quello dell’antica Roma. L’utilizzo di rovine é sia per dare una dimostrazione che ci troviamo in questo periodo storico ma anche di qualcosa di molto diverso del ricreare in questi giochi di potere quello che era il cinema di Roma antica i bassorilievi. Questo si vede in tutte le figure dai grande Scipione l’africano e catone passando dalle donne sensuali , curatissime e bellissime Livia in testa ma anche le popolane interessate a Scipione l’Africano non come persona ma come Simbolo. Un simbolo quello del condottiero che si vede bene nell’elmo che prima vediamo sulla testa della figlia del condottiero e poi sulla sua quando si autoaccusa davanti al senato. Questo gesto teatrale molto caricato in realtà vorrebbe anche significare l’amore per la repubblica per Roma come entità quasi divina. Roma che é madre pr tutti non come Lavinia madre severa che sgrida la figli in continuazione o la rassegnata madre di catone ma distante Astrata vero fato. Si perché in un mondo arcaico ma vivo qui ancora la presenza dei colori tenui e non eccessivi quello che ha l’uomo di diverso da quello moderno é la presenza del sacro inteso come divinità. Quindi al pari di quello che sarò il  Scipione che ricordiamo ormai é calvo e stanco è solito parlare con Giove capitolino per i romani divinis massima presentato da Turi ferro che informa Scipione l’africano di tutto quello che succederà dopo di lui. Il ruolo é quello che veniva di solito presentato dal coro greco che era ricordiamo un elemento più che centrale durante la tragedia greca. Ma in questo caso in una civiltà che come ricorda Catone deve per forza essere composta anche questo diviene quasi leggermente divertente e comico come la figa del dimenticato Scipione l’Emiliano. Un film da vedere e rivedere

Robert Fogelberg Ro

Övertygande början på andra säsongen

Mera den historiska åter skapelsen än detektiv arbete

Tittel Febbre

Regi Gianpaolo Tescari

Medverkande Maria Vera ratti, Lino Guangiale, Serena  Antonio milio

Svensk distribution RAI och även Cmore

Betyg A

Få serier ha för mig varit så fulla av intressen som ”Comisario Ricciardi”. Man skulle kunna som ytlig iakttagande räkna den som en blandning av Poirot mest i John Malkovich gestaltning och il Comisario Montabano men för ig den konstnärliga världen av serien ”Commisario Ricciardi är betydligt högre. Vi är 1933 i Neapel under denna tid en magisk stad i vilken det levde en subkultur som försökte att hålla sig emot den fascistiska regering. Den fotografi som presenteras av Marcello montarsi är helt fantastisk eftersom den har två funktioner dels den att göra dem som kan vara ett idealisk familjer album från hela Italien levande men även att ge färg och tridimesionalitet till den. Den klippningen för vilken ansvara Alessio Rivellino är lekfull och har sina inspiration källor inte citat dels i den alla första stora kvinnliga filmskaparen Elvira Notari men även i den tyska expresionismen och i Illinas Cavanis mästerverk. Det ses tydligt i den övernaturliga dels den döde gasparre Rumolo spelade av ett ytterst uttrycksfull Antonio Di Rosa men även Rosa komisarier före detta guvernant spelade av Nunzio schiano som ses inte av kommissarier men av hennes systerson spelade av Veomica D’elia som spelar en tagg full Neride som precis som husbonde Ricciardi är rädd att följa hennes hjärtan. Ricciradi är i lino Guagiale fantastiska gestaltning (en skådespelaren som ananst brukar inte prestera så bra) en lugn och nertonade is biter som har sig under en vulkan av känslor , ångest och passion. När vi ser honom utan för Neapel verkar vem som helst kanske även en nord europeisk turist men är i själv vaket den axel runt vilken hela staden snurra. Kallt , elegant med ett utseende som är både en blandning av ett av dem 1930-talet hollywood manliga stjärnor lisom James Staweard, Cray Grand , Clark Gable emn mest av allt pter Fonda det finns en lags hemma mys i honom en likhet med en tam hus katt vilken är alltid en röv djur likte lik den stora kraft av andra italienska manliga divor som Marcello Mastroianni in Primis . Vi ser hur den mask av hårda asketiska män som lever nästan på luft lagom elgenat och kapabel att sätta hårt mot hård mot en av den äktade ”hguappi”. Denna term betecknar Guilio Colombo en av gudfadern av den som skulle bli kamora gestaltad  av Massimo de Matteo även han med ett elegant kostym och en vapen en käppvärjan som verkar kunna vara den av Joker. Deras möte är i den övervänliga napolitanska solen en essä av noir film esttik. Guappi var en stat i staten men särskilda regel precis som polisen. En polis av vilken Ricciardi men mest rafaell maione Maione den roliga och djup mänskliga konstapel  Antonio Milio. Det är en sancho Pancha som i själva veket är effektiv men sitt arbete har en komplicerade familjer liv med en snäll och påstridig fru spelade av Dominique Donarumma och en komplicerade men för åskådaren rolig rlaktion med drag queen elelr il feminello vilken betyder travesti Adrina falivene med den roliga Bambinella en gatopojken som drömmer att vara isa Miranda den italeisnka marelen Dietrich. Ricciardi sammarbet inte med den men är tvungen att röra sig hur alla samhällles klasser från den löjliga pompösa och ofrvilig komiska polis chefen Gazzo spelade med klass av mario Pirello till dem dekadneta artistokrater som spelar loto greven Palmieri spelade av Antonio Mussolo och hans vackra fru Bianca spelade av Fiorenza D’Antonio till den divan sångelsa Livia Lucinai spelade av Serean iasetlli en Sofia Loren koppia i 1930-talet mode som är besatl av Komisarier. Dessa miljöer interessa inte honom och det är uppenbarlig avtt den anständiga självständiga full av kraktärern enrica i vilken Maria Vera Ratti ger ett enorm rolltolkning är mera lämpligt. Vi vet inte om deras möte är på riktig eller en dröm men vackert och vi ser hur pass ontalulig är den. Obserbvera att dels Livia som spelar bara i icke offentliga sammanhang och Erica har två män som älskar dem den första agenten av den fruktade fascistiska säkert polisen OSAS Falco spelade av Marco pavelli och den andra en nazi officeraren Manfred som är Christofer Hulsen . Det är två mäktiga roll av passionerad men behärskade män som följer sitt pilk med två diktaturer som är den levande kontrast till en kommissarier som skulle vilja ha deras manliga drivkraft men även dess frihet. Den riktig fria personen är fri tänkaren den antifascistiska dottor Mariano spelade av den sympatiske Luigi Russo. Han måste sjaskig   och föråldrade söka sitt kärleks för pengar med kurtisanen lucia spelade av den söta Fabrizia Sacchi. Hon är snäll förlåtande och förståelsen i ett världen den av den lagliga prostitutionen som är både en dröm men en mardröm inte bara för kvinnor och för dessa kunder. Det är någonting som kan verkar konstig men i själva verket har sina orsaker  och måste ses i sitt tiud-

Det är även intressant att ses ytligare en miljö den av små borgaren den avEduardo De Fillippo kopia Vinces´za Catellano och hans underordnade systern  spelade av Mairinna Rubustelli. Det är just den delen av samhället som även Ppepino de Filipo undersökte i hans verk

En bra tv film definitiv bra att se

Robert Fogelberg Rota

Bomber

Fantasy

Titolo Bomber

Regia Michelle lupo

Interpreti Jerry Calà Burt Spenser, Kallie Knoetze. Mike miller

Distribuzione

Voto capolavoro.

Libidine doppia libidini e libidine coi fiocchi a molti anni anzi decenni di distanza rivedere il piccolo ma grande capolavoro di Michele lupo con la fotografia ruvida molto di Giorgio Di battista che cattura i porto di Livorno  un montaggio quasi uguale nei diversi combattimenti di Eugenio Alabiso e la colonna sonora bellissima di Guido e Maurizio De Angelis è in pratica la fine del neorealismo nella sua accezione più autentica  in un ‘estrema e ironica appendice in un ‘opera per me bellissima che ritrae un Italia non ricca orgogliosa di essere Italia con l’eroe venuto dal mare e italo americano che si batte contro cattivi veri. A differenza di altri film di Burt Spenser sia nel sodalizio con il brillante Terence Hill il cattivo Rosco non è caricaturale ma un sadico violento anche se goffo pesante  sbruffone che sembra gli austriaci nemici di maciste. Proprio come il suo antitetano Bartolomeo pagani Carlo Pedrazoli in arte Burt Spenser è naturale mangione e sicuro di se. A differenza di altri eroi forzuti Burt qui come ex pugile ha un ‘ironia un savoir fair e si trova a essere una figura paterna di educatore non dissimile a quei maestri che Kurosawa era solito presentare e si vede bene per Giorgione intappetato benissimo dallo sfortunato mike miller napoletano che vive di espedienti che si fa traviare e poi si pente. Il tutto in una girandola di lazzi e situazioni comiche quasi da commedia dell’arte con la bella seria e quasi incapace di dire qualcosa Valeria cavalli graziosissima, alla servetta pasticciona Susana intappetata da Geguia alla sua migliore manifestazione e i vari personaggi comici quasi macchiettistica da Sylvester Stangone il bravo Nado Paone al sardo che ambisce ai pesi piumino Piddu Maurizio Tori e al in quel caso divino Jerry niente poco di meno che Jerry cala un Arlecchino istrionico che riesce sempre a dare il meglio del meglio con bellissime situazioni. L’inizio di una carriera a tratti birbante

Robert Fogelberg Rota

Tarik Saleh nästan mästerverk

Både super nöjd och missnöjd

Titel Boy from heaven

Regi Tarik Saleh

Medverkande Fares Fares  , Makram Khoury, Jawad Altawil

Svensk distribution Triart film

Betyg A minus

Jag måste erkänna att jag har tre svenska film regissörer som jag älskar bortom allt de är Alf Sjöberg, Ingmar Bergman och Tarik Saleh. Jag tror att Tarik Saleh kommer om hundar år kommer att vraa lika viktig som dem två tidigare nämnda herrar. Fast ”Boy from heaven” som är ett viktig film kommer inte att vara bland dem mest nämnda. Själva verket är en interessant historia som behövde berättas en konflikt mellan en auktoritär stat och en teokratiks syn av samhället en samhället som behöver styras av Guds lag. Den som presentera denna bild är den blinde läraren sheicken  seplade mycket väl av Makram Khoury.. som är både ett positiv och d6även negativ gestalt positiv i den bemärkelsen att han är lärd har ett någorlunda vänlig förhållning sätt atig men hans religion syn är orubblig och precis som Amman i August Strindbergs ”Fadern ” när han talar om Gud och kärlek är hans röst så ord och skoningslös. Det är en förhållnings sätt utan hans kultur och hans måttliga syn på religion som vi ser även i den som är den till åsikter mest extrema personen Cheikh Omar Beblawi spelade på ett mästerlig sätt av Jawad Altawil den som är den närmaste regeringen av Al Sissi och även av den Tartuffe liknade gestalts av Ramzi Choukair som lever med ett kvinnan som skulle kunna verka som hans barnbarn. Scenen är så anklagade eftersom den presenteras så lätt och naturlig. Alla dessa karaktärer ses i en film som är klippt på ett klassisk och ytterst nödvändigt nästan osynlig sätt av Theis Schmidt från huvudkaraktärens ögon Adam spelade av Tawfeek Barhom. Jag måste säga att det finns för mig två problem som tar inte denna film till filmens historia och dem är dels fotografi av Pierre Aïm adels för klatt särskild i början i den lilla och sömning fiskar staden  som verkar vara belag i Island och just Tawfeek Barhom. Denne är kallt icke sägande presentera mycket få känslor och utrycker dem på ett ännu mindre sätt endast i några få undantag som scenerna som vi skulle kunna definiera av genre karaktär som när han har mötte med Ibrahim den officeraren i säkert polis som spelas av Fares - Fares eller när han är vid minareter topp. Det är en ung kille med ett stängdfar som kommer att möta många stränga fadern som misshandlar honom sadistisk inte bara dem olika Shejker men även när det gäller Ibrahim. Fares-Fares gör efter ”The Cairo Hôtel incident” hans bästa roll av denna real politiker som kanske tror på Gud som på ett tvångsmässig sätt lyssnar på patriotiska kårer och försöker till den sista att visa en slags barmhärtighet. Trött tidig föråldrade med den någorlunda långa och illa vårdade hår vi ser en person som är avdankade inte särskild atletisk men alltid med ett synlig pistol. Den som är i denna människa som lever i ett vackert och välmående hus vi ser en tomhet en uppgivenhet och i fall att Ibrahim är bra på hans arbete det berör på endast av faktum att han är självgående lik som en autopilot. Rollen för mig personifiera många unga och vuxna araber som har haft stora problmer att hitta sitt gång i nationlismen i rleigion och som blir byrakrater. Det är ungefär det som ses i real politiker generalen Al sakar spelade av Mohammad Bakri. Det är även han en svag roll och en så pass god regissör som Tarik Saleh gör en Stnaley Kubrick genom att presntera en till synes mackiavelism roll som den av Adolphe Menjou i rollen av Generalen . George Broulard i Kubick anti militaritiska klassiker ”Path of Glory”. ”Boy of Heaven “ ä ren liknade film eftersom om inte i ett klassisk krig vi befinner oss i ett klatt krig mellan dem olika falanger som påminner stark om Jerzy Kawalerowicz ”Pharahon”. Man skulle kunna tror att jag är helt och årligt ute att cykla men det finns en djup likhet på den sätt som Jerzy Kawalerowicz och vårt käre Tarik Saleh använder sig av den filmiska rummet den klaustrofobiska i den överfyllda sov rum eller i förlisning salar och den vackra  den evig mästerverk av arkiteture. Den roll som är slående är dem av dem två personer som är offer av den krig den angivaren eller infiltratör Zizo spelade av Mehdi Dehbi och den självupprepade chef av den fundamentalistiska gruppen presenterade av ett ytterst irriterade men för det inte mindre bra vardaglig och arabisk version av Joffrey lannister Baratheon. Det är en bra roll som bevisar ett viktig aspekt i dessa rörelser att det att dem är i själva verket även små grabbar som söker en slags gemenskap. Det ses även i den hård metal till och med Deth metal unga kille som spelas av…i rollen som reeem som är den alter ego av den gode Tarik Saleh. En karaktör som är för mig öveflödig och som vi kan inte förstå till fyllo. En mycket bra film som vill mycket säger mycket men går inte till fullo

Robert Fogelberg Rota

Malkovic som bäst

Poirot till fullo

John Mlam´kovic är spetakulär

Tittel ABC mordet

Regi Alex Gabassi

Medverkande John Malkovic Kevin McNally

Svensk distribution Cmore

Betyg A

Få skådespelaren har låtet Hercules Poirot blivit så levade och mångsidig med ett extremt vackert teori hur den berömda dativen blev tiil malkovich spelare en åldrandes Poirot  som slås i ett extremt dunkel England extremt  väl fotograferade av Joel Devlin mot sitt egen förflutna mot dem nya hårdare polis generation inte av den vänliga kommissarier  japp spelade av Kevin McNally men av den unga och militäriska unge kommissarier Crome spelade av Rupert Grint. Det är en bra roll den kanske av karaktär skådespelaren mycket säkert och skicklig när det gäller den tekniska. Det finns många starka scener till exempel när den belgisk födda detektiv och kommissarier. Denna är en bra roll i likhet med den undersökning som görs av den brittiska samhället med den dekadenta aristokrati presenterade av den sjukliga lady Hermine spelade av Lara Fitzgerald som är gift men en av offren den flummiga lord Cartmaichel. Denna person är förmodligen den minst starka av alla roller som är så olik den av Poirot och verkligen kan eller lyckas med att åstadkomma någonting, Total annorlunda är den rent va psykopatiska brodern spelade av. .. det är en ganska klassisk roll den av en sjuk digererade aristokrat som ör en av kännetecken av Agatha Christie produktion bara med en stor förtjänst att vi tycker synd om honom och av hans dubbel Curster en människan som har diverse problemen. Vi ser hur denna som är en till synes normal som har en av de svåraste scener när det fickan som verkar komma ganska nära honom trampar hans sår. Scener är extremt mörk men det finns en slags hop en vilja till kärlek och närheten för båda två Cunster som är ständigt plåga av en osynlig fiende. För mig denna roll är mycket bra och inte bara i kläder men även i hemlighet som Poirot har från krigstider. Det ses även samma typ av problematiker med den överviktiga systern till betskylt en av offren. Denna är verken sympatisk eller snäll men levande i sitt sätt och hon har en helt svårt och osympatisk pojkvän som i själva verkat är helt intresserar av modern den ängsliga. Man ser en samhället som är dunkle och sjuklig precis som den sjaskiga modern till och den första offer men i vilken det finns även sympatiska figurer som buktalaren som med råg och näpna räddar sig. En så bra produktion helt sevärd

Robert Fogelberg Rota

Quasi bello come il libro originale

John Malkovic e Eleanor Tomlinson fanno due ruoli memorabili

Titolo educazione Siberiana

Intepreti John Malkovic Peter Stormare Eleanor Tomlinson

Distribuzione

Voto A

Pochi libri mi hanno impressionato come “educazione siberiana” scritto da nicolai lilit uno scrittore cosmopolita nato in Unione Sovietica in Transistria ma cresciuto in un ambiente siberiano e finito nel calderone della Russia nata dalle ceneri del comunismo e che ha restaurato l’autocrazia. Questo film é molto importante per via del fatto che Lilin ha posizione non a. Gabriele Salvatores non é tra i miei registi preferiti anche se ammiro “Mediterraneo” e “Porto escondito” flm sul sud come luogo mente qui siamo in un nord rigido freddo e banco dove la trasistria e ricreata in Lituania(bellisisma la fotografia di Italo Petriccione...) un luogo totalmente diverso. Il risultato é stupefacente anche perché taglia molti dei fatti che ricordo dal romanzo ma né mette in evidenza altri. Qui personaggi come il gangster ebreo ex partigiano a Odessa oppure l’ex soldato giapponese che ha vissuto tutta la sua vita tra i cosachhi mancano e manca anche il padre di Lillin figura per certi versi tirannica qui vediamo solo la fotografia di un uomo simile a un cristo di un ‘icona durnate la scena della preghiera un vero é proprio rito molto suggestivo)ma sicuramente interessante che é presnatto solo con una fotografia perché morto prima delle vicende narrate. Comlice un montaggio molto esenziale di.. Massimo Fiocchi. il film ha una carateristica la violenza é (stilizata quasi contemplativa coem nella scena in qui... il tatuatore folle colpisce e uccide un infiltratio con uan martellata. Una scena che dá tutte le capacitá dell’attore svedese un misto tra Jack Nicholsson e Zlatan che riesce a dare un’ottima interpretazione.Si vede nei discorsi sia con il protagpnista Kolima ma anche giusto nella scena dell’omicidio  La sua recitazione é buona ma impallidisce di fronte a quella che John Malkovic fa del nonnouzrya . Malkovic ha avuto una formazione prettamente teatrale e quasi tutti i suoi personaggi sono un po’ sopra le righe ma non qui dove questo patriarca “criminale” ma uomo anche di una grande moralità , integrità oltre che spiritualità viene presentato a tutto tondo. La mia scena preferita é sicuramente quella dell’inizio dopo una ragazzata fatta dal piccolo Nicolai il furto di alcuni stivali militari quello che resta dell’armata rossa si reca a Fiume basso dove vive la comunità siberiana arriva in casa. Nel libro la cosa accade durante un pasto mentre qui è in una situazione normale la madre interpretata benissimo da Airida Gintautaite che parla con il soldato al quale il nono Boris non fa grazia neanche di parlare e alla fine come si ritrovano circondati ma prima che il nonno possa dire qualcosa il militare (ironia della sorte Jokubas Bareikis é in pratica uguale a Valerij Fedorovyč Zalužny comnadate delel forze armate ucraine) al quale con una forma di coraggio idomito il giovanisismo Kolima intepretato da Arnas Sliesoraitis risponde puntandogli una pistola. Non c’é a differenza del libro nessuna punizione ma c’é ancora di più una simbiosi tra il nonno che educa con pazienza e rigidi principi morali il nipote anche nelle scena più difficile che è l’uso del coltello o Pika vero e proprio oggetto talismano. Qui si vede anche quello che sarà un filo conduttore il rapporto scontro tra Kolima e Gagarin interpretato all’inizio da Pijus Grude con Mel personaggio quasi comico che ha il volto del bambino paffuto  da Pijus Grude e Vitaly l’intellettuale della banda che ha il viso da Woddy Alen bambino di Erikas Zaremba. Gagarin si vede nella scena dell’addestramento all’uso del apika che prova un risentimento che da grande avrà nei confronti di Kaukyena quando questi lo sgriderà per aver portato il vile denaro in casa. Gagarin adolescente che ha conosciuto il carcere é interpreto benissimo da Vilius Tumalavicius. Con una lunga capigliatura  tatuaggi ormi< come un adulto non è una figura di un Cristo ma di un Giuda indispensabile  alla racconto fiabesco di formazione. Gagarin è solo infelice ma anche abbastanza allegro  e vediamo che fin da piccolo come ama la violenza anche gratuita avido un pazzo che vuole possedere più di quarto ama e totalmente diverso da Kolyma anche per l’uso di stupefacenti e la devozione a seme nero. Quest’organizzazione criminale ancora più dura dei siberiani vuole a ogni costo il capitalismo pardon economia di mercato  che si vede sia nella festa dove gagarin pippa cocaina su un barca ma anche nella sua incapacità di amare di relazionarsi che é ben presnetanta qualdo legge dopo l’alluvione (uno degli episodi riporrai piú fedelmente dal testo originario ) con Xenia una magnifica Eleanor Tomlinson. questa attrice ingelse fa di tutto e anche di piú per divenatre russa e pazza isolata quasi un kapser huaser ma anche uan prinvcipessa di Fiaba e Salvatores ricrea una storia d’amore bellissima e impossibile tra lei é il serioso Kolyma che ha il volto di Arnas Fedaravicius. L’attore assomiglia fisicamente a Lilinl ma io me lo sarei fatto piú ironico umoristico meno formale e sembra non a suo agio sia negli incontri di tipo amoroso che forse danno alla vicenda quasi un sapore che sembra tratto dalla vita nova di Dante Alighieri e nella scena che é un grande flask back della guerra in Cecenia ricreata benisismo nel viterbese luogo simbolo del cinema italiano. Sono scene difficili non spetaccolari ma molto veritre . Il problema e che a Arnas Fedaravicius manca quella verve comica o meglio picaresca che si trova all’inizio con il Vitaly che ha il volto piú da Glauco marx di Vitalij Porshnev e sopratutto di mel il personaggio che personalmente mi ha colpito di piú nel romanzo che nel film di Salavtores ha il viso di Jonas Trukanas. Un po’ portos e un po’ gargantua rapresenta forse le pulsioni piú umane mentre il nonno Kutya rapresneterebbe la metaficica la filosofia, la bella e fragile Xenia l’arte e, Ink il lavoro e gagarin il amle che non ha ragioni. Qui per me Salvatores é molto fedele non tanto agli episodi ma llo spirito di formazione del testo anche con la cultura russa che é presneet nel Chickofiano dottore padre di Xenia che è interpretato da Arvydas Lebeliunas. Raffinato , buono e elegante è quella cultura russa che tato a dato al mondo. Un altro colpo di genio e la fine che ricollega la storia di Kolyma con quella del lupo. Una  parte per me difficile sgradevole del libro anche se descritta in maniera magistrale è l’imprigionamento che qui é quasi più leggero anche se resta sempre la parte del disagio come l’entrata nel buco che Salvatores coppia da Mad Max oltre a sfera del tuono é un altro cosa ben riuscita . Mi piace anche molto la presentazione del caos post sovietico con i grattacieli in lontananza i negozi sportivi le mini gonne ma anche l’esercito russo rappresentato come una forza professionale e brutale. Un film stupendo ma non un capolavoro come avrebbe potuto essere

Robert Fogelberg Rota

Ologisk men vackert

Det kunde bara vara en besvikelse men inte en så stor sådan

Titel The last act

Regi Steve Saint Leger

Medverkande Aelex Høgh Andersen Ferdia Walsh-Peelo

Svensk distribution Cmore

Betyg A

Trots den underbara foto av Pater Robertsson ’r the last act den tämligen torftigare och adels för icke sägande av alla dem avsnittet av serier. Mycket är på grund att den är ett vist del besvikelsen för vi som är stora fans av serier och även på att förutom en episoder den slutar på ett sätt som delvis är ganska ologisk. Det ses mest av allt i ett karaktär som kanske kunde ha utvecklas bättre Hvistäk som är först nästan Conrad lik eller Nordman när han slaktar många saxar och sen vi ser hur även Ivar som hade ett förberett sig både med katapulter och fräschare reserver besegras av kung Alfred.  Viligen den roll spelade av Ferdia Walsh-Peelo för dels hålla en underbart monolog men trots den som han har gjort han kändes alltid mycket svagare än Ivar som är för mig helt underbart i den roll som spelas av Alex Høgh Andersen vilken lyckas till slutet när den mest ynkliga och rädd av sig Ostric av Seán McGillicuddy. Slutet är extremt episk och vi ser någon form av kostig beau jest när han låter brodern Hvitserk spelade av Marco Ilsø stanna inte bli dödade. Alla dessa scener som hans slutiga förvandling är episka men även sentimentala med alla dem tillbaka blickar i vilken Hvitserk ser en del av hans liv , det saknas  mycket och man ser hut den har ständigt varit en skuggan till den mera handlings kraftig men betydligt svagare fysisk. Dessa två karaktärer har haft som kännetecken under hela serien att ha varit kraftiga och ofta skoningslösa någonting som den tredje brodern Ubbe har inte varit. Ubbe spelade av Jordan Patrick Smith för tillsammans men en nu åldrade Floki i vars roll Gustaf Skarsgård visar alla hans förmågor att kunna spelas och här är han den åldrade galning. Det är scenerna som spelas i Nord Amerika i vilken Ubbe tillsammans med Torvi den underbara Georgia Hirstk försöker att leva en liv i symbios s med nativ american. Ubbe har förmodligen den helt motsattas brist i jämförelsen med dem andra bröder han är för svag för nådig. Vi ser hur pass enkelt och ganska inte alls dramatisk är hur en av deras följeslagaren Naad spelade av Ian Lloyd Anderson begår en dåd för att stjäla guld. Det är en bra personifiering av det som kommer att vara den vanliga beteende av dem alla flesta européer i Amerika . Man måste observera att jag tycker att dessa kunde ha blivit för mig mer lyckade om det hade funnit ett kontrats med Othere den hemlighet fulla rollen av Ray Stevesoon. Jag är mycket förtjust i dem scener i vilken vi ser indianernas begravning och i slutet . observera att det är just indianernas kvinnliga hövdingar mest: Ne'pa'tes spelade så bra av Acahkos Johnson. Hennes ställning påminner om den av Ingrid lucy martin i Kategat den land som hon styr med järna hand tillsammans med den före detta slavinna Nissa spelade av
Victoire Dauxerre
. kanske en bevis på ett matriarkat i Norden , innan att länderna blev til med kristendomen och dess kungar. Just dessa scener skulle förväntar en försättning som kanske kommer att bli senare.

Robert Fogelberg Rota

Ubbe bland indianer

Den kanske sista episoder  

I den absolut bästa Tv serier någonsin

Title The lord given

Regi Steve Saint Leger

Medverkande Alex Høgh Andersen

 

Svensk distribution Cmore

Betyg I Tv historia

 

 

Steve Saint Leger lyckas med den alltid vackra och ännu vackrare fotografi av Pater Robertson och den utmärka klippningen av Theordor morris att ge en episod som flätar ihop olika och vackra scener. Vi rör oss från den kalal och brå Skandinavein , till den futtiga England  och den sagolika kanadensiska landskapet  Den mest spektakulära är den grymma och spektakulära slag som Ivar den Benlös som är så väl spelade av den nya Malcolm McDowell:Alex Høgh Andersen lyckas att åstadkomma genom att förföra den anglosaxiska kristen fanatiska armen i ett fälla. Vi ser användning av ytterst primitiva anti människor minor som först decimera och sen dem allvarliga och ädliga män mot män strid med Hvizech den alltid ytterst duktiga Marco Ilsø som mördare saxar på löpnade band. Vi ser även i en av dem få ytterst realistiska svärds fighting scener hur kung Alfred de Store spelade av Ferdia Walsh-Peelo lyckas att nästan stå emot hans fiende och den orealistiska scen i vilken hans drottningen Elsewith spelade av  Róisín Murphy. Lyckas att mördar två stycken berserker. Denna slag i vilken vi ser en annan mäktig saxisk krigaren biskopen adelfu spelade av Russell Balogh eliminera en av dem stora karaktärer i film Håk fint hår spelade av peter  Franzen. Den Finland svenska skådespelaren har visat ett mycket stor roll inte lika skicklig som Ragnar Lok brok söner men inte lika framgångs rik han personifiera vikingar som andra såg dem hårda grymma och med det del galenskap som den människan som vi ser i sluter scener i nord Amerika Floki spelade av Gustav Skarsgård . Hans roll visar som alltid koncentration mycket bra tekniska förmåga och en karisma som ingen svensk karaktär skådespelaren hade haft sedan Max Von Sydow det är en bra roll som visar diverse kapacitet precis som den av Other som är kanske hans alterego spelade av Ray Stevenson. Dem två är onekligen två tung vikter och tjrar någonting som skars eric den Röde den före detta slav handlaren spelade av kanadensare Eric Johnson. Denhan fäller när han tillförlitar sig en slag Otlruy spelad eav Tim Credd och vi ser triumfen av ett någorlunda butter drottning Ingrid (den underbara Lucy Martin)  som påminner mer och mer drottningen Margareta s. Dessa  matriarkaliska tendenser ses i den figur som verkar driva  av den underbara Tordi spelade av Georgia HInst som är den drivande i den relation med Ubbe Jordan Patrick Smith en sympatiska karaktär som försöker att förstå va det som han ser en nytt folk och en nytt civilisation. Kritikerna skulle nog tycka att man upprepar lite för mycket samma reaktioner men jag finner istället en vilja till att ständigt presentera en forma v symmetrier av reflex lek mellan den nordiska matriarken och den av nativ amerikan. Det är en antropologisk men realistisk presentation av dem från den ganska mycket björn likade Peimutlt spelade av Wesy Franc  till kvinnan som styr alla den drottning modern N’hitir spelade av Alderson Johnson till den mörka brodern We’jitu spelade av Philip Lewitski . En episod som ger allt och förbereder till ett bra avslutning

Robert Fogelberg Rota

la wertmule

La morte di una grande regista

Linda Wertmûller attiva fino in fondo ha rappresentato con Lilliana Cavani un certo cinema tipicamente italiano dove sia la cultura popolare che quella colta si mischiavano con risultati per lo più stupefacenti. Linda Wertmüller imparentata con alcuni delle più importnati figure della pittura del 1700 nasce da famiglia svizzera ma trapianatata Potenza e Bari ben 90 anni fa. Ben presto stanca di quella che comportava  la vita borghese inizia a esplorare cercare di capire il maschio del Sud. In ambito cinematogrfaico Questo dopo essersi fatta parecchia gavetta con Federico Fellini. Se Felini era un visionario grotesco la visione della Wertmüller é diversa perché parte da un’ altra idea quella della realtá raccontata in maniera naturalista ma anche visionaria dove tutto é possibile. Questo si vede in una storia d’amore bellissima e improbabile come “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto” dove nel 1974 riesce a fare recitare il gioco di coppia uomo e donna a due grandi attori Giancarlo Giannini uno degli intepreti italiani piú famosi del metodo d’immersione totale dell’attore chiamato anche metodo Stanislavski e Mariangela Melato Signora del teatro italiano. Il film che ci lascia l’amaro in bocca é una versione tragi comica e anche molto amara della tragedia borghese di August Strindberg “La contessina Giulia”. Dove l’autore svedese titano nell’uso della lingua aveva utilizzato con notevole acume quello che potremo definire come lo spirito elegante della societá della fine del 1800 Linda Wermüller presenta una volgaritá che é tipica di un certo Novecento e che esploderá nel 2000. Ridiamo ma il riso ci resta in gola per un semplice fatto questa volgaritá é anche la nostra, sono i nostri difetti una mschera della nostra insicurezza. Lo si vede anche bene in un ‘altra opera che secondo me é perfettamente riuscitá “Mimì metallurgico ferito nell'onore” dove quello che definiamo come lo slaptish la comicitá fisica diviene sia esilerante che anarchica ma molto ben riuscitá. Le stesse  tematiche che si vedono nel primo film secondo me veramente straordinario  ” I basilischi” dove nel 1963 senza quelle che sono connotazioni di tipo antropologico ma anche una certa dose di disprezzo descrive la provincia meridionale più chiusa ma anche vitale solare con personaggi divertentissimi. Questo quando il Meridione era visto dai più come un mondo strano a parte chiuso e arcaico. Ricordiamo i mutandoni dei protagonisti di “Rocco e i Suoi fratelli “ di Lucchino Visconti oppura la satira per alcuni versi anche odiosa che Murgia e Mario Moniccelli  facevano dell’uomo meridionale in “I solti ignoti”. Linda Wertmüller prende due cose da questi registi la propenzione all’indagine sociologica del milanese e l’ironia la sagagità del toscanaccio. Questo senza la dose di misantropia e di odio tipico dei due forse più illustri colleghi . Comunque il film più bello di tutti resta “Pasqualino sette bellezze” del 1975 dove un Pulcinella detito alla delinquenza si ritrova nell’orrore del campo di sterminio. Il film venne criticato soprattutto da una vecchia guardia di critici come Antisarco una delle migliori penne italiane per essere facilone volgare e abbastanza stupido un giudizio dato anche da un ‘incomprensione di base sulla forza e sulle capacità dell’autrice la sua padronaza di una tecnica “classica” del cienma stravolta e per aver presentato personaggi veri anche meschini forse ma lontani da stereotipi. I tempi  il 1975 era troppo presto per un film di questa portata su questi argomenti e non ci fu quello che si poteva giustamente sperare un premio e l’Oscara arrivò riparatorio alla carriera. Purtroppo Linda Wertmüller divenne anche con il suo look da Mae West intelettuale gli occhialoni un ‘icona dell’Italia del sucesso come l’Avvocato Agneli e venne presto ecclisata da quello che aveva cercato piú o meno di combattere di cercare e analizzare il maschilismo e questo fu anche il problema della sua ultima opera peperoni ripieni e pesci in faccia dove per me Sofia Loren dà il massimo con F. Murray Abraham in un ruolo molto convincente

Robert Fogelberg Rota

Jannik Schümann un dominatore


L’imperatrice più amata dai tedeschi e più odita dagli altri

Titolo Sisi

Regia Sven Bohse

interpreti

 

Jannik Schümann
Distribuzione svedese Cmore

Voto A

Poche personalità della storia europea sono state più controverse e hanno dato sensazioni contrastanti della giovane duchessa Elisabetta di Wegiesterin una piccola possidente bavarese sorella di Maria Sofia l’ultima regina di Napoli ma anche moglie sfortunata di Francesco Giuseppe o come lo chiamano ancora i triestini vecchio stampo il Cecco Beppe grande sovrano anche negli appetiti capace di mangiarsi una torta sacher da Brumerger e avere pochissimo colesterolo fino alla fine . Simbolo di tutto quello che era la negatività del governo asburgico reazionario antipopolare reazionario e soprattutto nati italiano di una nazione l’Austria che incarcerava la popolazione italiana l’atteggiamento nei confronti della giovane consorte era ben più vario. Da notare che venne trucidata con una violenza inaudita  da un anarchico Luigi Lucherini con una lima come arma del delitto ha in realtà un’immagine diversa. Grazie anche alla bellissima fotografia di Michael Scheritel Questa bellissima produzione bavarese vuole farci comprendere il vero volto della

più famosa e sfortunata imperatrice auratica in un gioco adolescenziale che ricorda molto Marie Antoinette di Sofia Coppola. La fotografia noin é per niente simile anzi ai colori a pastello del film americano si sostituisce qualcosa di molto diverso con un uso di un gioco la natura incontaminata delle alpi bavaresi e austriche (non ho visto ma penso che il film è solo girato in Baviera) con una civiltà le eleganti e pulite residenze molto maschili quasi militariste ma anche i vestiti delle donne intesi come costrizioni in un ‘ epoca dove c’è una chiara differenza di ruoli. Dalla bellissima elegantissima  e molto sensuale sorella Sophie interpretata da Désirée Nosbusch a quegli prima molto sensuali che seguono quasi un’idea di fetish della prostituta che diventerà per Sisi una sorella aggiuntiva Nanette interpretata dalla ex modella Pauline Rénevier a quegli rigidissimi delle matrone. L’educazione per così dire sentimentale o meglio sensuale di Sisi inizia con la sorella ma continua gitso con questa incantevole ninfa che ricorda il mito della prostituta nella letteratura ottocentesca. È un ruolo forse facile e sotto alcuni aspetti anche quasi antitetico rispetto a quello  della madre rigida con le sue idee di etichetta  che si vede benissimo grazie a coem viene foticome viene fotografata da

Michael Schreitel che fa a mio giudizio un lavoro splendido come elnido coem anche il montaggio di Ronny Mattas Ronny Mattas soprattutto nelel scene conciatore che sono dopo la vittoria sull esercito dei rivoluzionari ungheresi con la relativa impiccagione di questi ma anche nella scena d’azione forse un po’ troppo esagerata.- Qui non vediamo da parte di questa ragazza curiosa e piena di quasi ostinazione nel voler fare quello che vuole interpretala da una splendida Dominique Devenport elegante acerba e piena di vizi un comportamento forse esageratamente tranquillo che per me mal si adattata al personaggio. Si nota la presenza di due personaggi paterni quello che è il militare il gendarme di una restaurazione ma anche di una monarchia l’atletico conte Günter iche ha il volto roccioso e spigoloso di David Korbmann ma anche il padre vero il conte Maximiliam ha sia il volto sofferente che le capacità di Marcus Grüsser. Uomo di mondo borghese nel senso di popolar per me ee rme rappresenta la fine di quella idea di pace sociale romantica. Non è un democratico in se stesso ma più che altro un russoriano e capiamo la sia profonda antipatia per il supposto genero Francesco Giuseppa all’epoca giovane bello e selvaggio come il Sigfrido teutonico che è più che interpretato rappresentato da Jannik Schümann. Per me si tratta di un ruolo enorme che rappresenta come oltre che in ivar the boneless la tradizione della recitazione espressionista che ci presenta de cattivi che amiamo odiar dalla follia continua. È violento , pomposo in quanto sicuro del suo stato e della sua missione  sboccato , lussurioso ma anche amante del bello umoristico forte , colto anche per la padronanza della difficile lingua ungherese e soprattutto non guarda in faccia nessuno.  Prima il gesto di non concedere la grazia a uno dei rivoluzionari ma anche quello di non malmenare il nipote dello Zar oltre ogni maniera sono gesti di violenza. Peró è anche coraggioso e superstizioso un personaggio che per certi aspetti sembra essere uscito da un poema epico nel pieno del 1800. Magari non simpatizziamo ma lo possiamo capire e quasi anche approvare. Infrondo non è così distante dal suocero perché segue i suoi principi e la sua dipendenza e questo ci fa meglio apprezzare una certa scena quella del regimento che marcia alla frontiera orinetale dell’impero per impedire ai russi di aggredire gli ottomani. Questi russi che a prezzo di enormi perdite avevano fermato e massacrato senza nessun guadagno per loro la rivolta ungherese. Storicamente come viene detto dal fido conte Günther un errore non da poco perché spiano l’alleanza tra sardo piemontesi e i francesi ma in realtà un atto di affermazione e indipendenza politica. Qui vorrei divagare su un fatto di come il cinema ma anche la serie televisiva può anche diventare una forma di allegoria della relatá Questo ruolo di Jannik Schümann fa di Francesco Giuseppe il re che probabilmente Ludwig di Baviera avrebbe voluto essere e lo mette anche in relazione con altri personaggi storici come l’altro che potrebbe sembrare un padre l’imperatore Napoleone III presentato da Erwin Steinhauer . Chiuso bello splendida cornice dei suoi appratenti del Louvre dove s f0ndevano il roco d, il barocco di luigi XIV ma anche lo stile dello zio Bonaparte oltre che a mangiare dolci quest’uomo osserva e cerca di capire. In un cero modo una metafora dello spetattore.

Robert Fogelberg Rota

                                  

En annan episodidet i tv historia

I stridens labyrint

Title The Ratf of Medusa

Regi Paddy Breathnach

Medverkande Alex Høgh Andersen Ray Stevenson mfl

Svensk distribution Cmore

Betyg mästerverk

Jag måste verkligen medger att det finns ingen annan serier som jag gillar mera än vikings även om det är helt logisk att dem senaste och tyvärr sista avsnitt är kanske lite för mycket ett upprepning av några av situationer som har kommit tidigare. Paddy Breathnach gör en svårt med extremt övertygande regi  Den foto av Peter Robertson… är lite dunklare och klippningen av Aaron Marshallav lite mera klassisk och det ses när den som har blivit drottningen i Kattegatt precis som Judith hade mördat hennes son nu skall den sexuella Ingrid spelade av Lucy Martin en mer och mer övertygande roll avmörda eller rättare sagt oskadliggöra den män som har försök att utnyttja henne och han som en fisk föller i nätet den ses i Erik den Röde roll spelade så bra av kanadensareErik Johnsson. Den karaktär som verkar god duktig och äventyrlig men har visat sig enbart vara en karriärist möter sitt slut och sitt närdgång genom att förlorat synen att bli hjälplös. Scenerna är starka och expressionistiska och för minnet till en annan nordisk film den under bara ”Musik i mörkat” av Ingmar Bergman. En annan påverkande från en annan auktör film är för den som har blivit den ledande roll i hela serier Ivar den bonless som är en mästerlig roll av Alex Høgh AndersenHan är svårt begriplig sadistisk lag men även intelligent charmig manipulativ ständigt skonade och hela den engelska äventyr som han söker mot Wexess  är i  själva verket ett försök till att nå Valhalla att kunna komma till det som borde bli hans slutliga öde. Man ser tydligt skinnad emellan den eldiga Ivar och den kalla omringade av den rigida latinska riten Alfred en duktig Ferdia Walsh-Peelo med hans konflikter relation med den stroppiga hustru
Elsewith
 spelade av sågeska Róisín Murphy omen vi förstår att han har på riktig byggt en ordentlig armen under den bakhåll som dem ger mot Ivar och hans män som håller på att försöka att spana efter deras finede. Scene är otroligt välgjord våldsamt och vi ser i denna spel hela dem skådespelar förmågor som tillkommer  för Marco Isho i ett slag som kommer med en väldigt kraftfull och rolig sätt . Just klippningen i den är så bra och hela episoder lyfts som under den svåra scener i vilken vi ser Ubbe spelade så bra av Jordan Patrick Smith och Torvi som har Georgia Hirst icke normativa skönhet som försöker att komma till den nya landet med Otar spelade så bra av Ray Stevenson den människan som har verken en ursprung eller en förfluten. En helt övertygande episoder

Robert Fogelberg Rota

Bellissimo film di guerra

Un film che ci dice tanto anche se un po’ datato

Titolo addio alle armi

Regia Franz Borzage

Interpreti Gary Cooper, Helen Hayes Adolphe Menjou

Distribuzione svedese SVT Play

Può sembrare uan bizzarria scrivere in italiano su una rivista svedese su un film degli anni trenta del 1932 girato in studio da quello che era un onesto mestierante  Franz Borzage che utilizza il testo di Ernest Hemingway sulla sua esperienza italiana come un canovaccio e non è neanche la migliore edizione per mlti che preferiscono il film di King Vidor. Ma l’opera in bianco e nero fotografata in modo perfetto da da Charles Lang con una bellissimo montaggio a quattro mani da Otho Lovering e George Nichols Jr e per me non solo pú fedele ma meglio riuscita.- Le sequenze secondo me più belle sono quelle della fuga del protagonista (ritornerò su questa9 un magnifico Gary Cooper nei panni dell’avventuriero Frederic Federico Henry che ha deciso di fare la guerra sul fronte italiano come ufficiale della sanità. Una guerra che si presenta in due maniera quella di un ‘avventura goliardica donne buon vino bellissima la scena quasi di feticismo con l’elegante ma diciamo grosso piede di una prostituta veneta forse non dissimile al ruolo di Silvana Mangano nella Grande guerra di Monicelli per poi risvegliarsi con un bombardamento di un mortaio Skoda. Una guerra dove all’ombra di una statua che slemberebbe quella del Corleoni a Venezia fino al dialogo finale. Più che la ferita e la ritirata (descritta  con un linguaggio ancora dell’inizio dell’espressionismo che ricorda più il Dottor Caligari di Robert Veil che il “Nosferatu” di Frederich Wilkhem Munrau)ci fa vedere i vari aspetti dalla guerra la ritirata che è per tutti gli effetti una fuga prima leggermente ordinata per poi finire in plotoni di esecuzione dei carabinieri una via di mezzo tra quegli di Pinocchio e i nazifascisti di “rapiamo il duce” ai profughi civili ai bombardamenti o meglio mitragliamenti degli austro ungarici /tedeschi. Anche i ruoli piccoli come l’amica dell’eroina e nemica del eroe la legnosa ma vulcanica Helen Ferguson Interpretata dalla quasi sconosciuta Mary Philips al tenore americano sono molto ben deliniati piccoli ma precisi trasportai in un linguaggio sinettico. Tutto è esatto anche se i fucili sono malicher austriaci a parte i 1891 dei carabinieri alle uniforme agli ambienti ricreati che sono quelli dello stile fiorentino o liberty. Il viaggi cambia il ragazzotto americano Frederic che viene spogliato di tutte le sue certezze che sono la vita da avventuriero fino a ritornare un bimbo quando cerca con un’ingenua preghiera di fermare  davanti alla prospettiva della morte non solo del figlio ma anche dell’amata. Da notare che questa parte nel testo di Hemingway è un po’ prolissa e si divenne melodrammatica ma sempre vera. Frederic impara tanto e cambia diventando l’uomo comune un qualcosa che Cooper fará benissimo nelle opera di Frank Capra ma anche nei western crepuscolari . la guerra diventa vera è l’uso dello studio al fa così simile a quello che si vede oggi dall’Ucraina con mezzi che passano inspiegabilmente mancano gli austriaci in un industria che aveva acquistato molto materiale bellico ma ci sono personaggi veri tra gli italiani i soldati con i quali Federico fraternizza e le infermiere. Sembrano le crocerossine suore con una madre superiore severissima  Blache Federici ma anche la bella Catherine Barkely ragazza aristocratica inglese interpretata da helen hayes. Brava attrice brillante spassosissima da anziana nel duetto di Areport con jaquile Blisett che “legge” il ruolo dell’”eroina” un po’ tramite la Monaca di Monza ma anche con quello della signora delle camelie. Piccola minuta con piedini da bimba o da cenerentola anche lei è una ragazza comune come Frederic che si diverte con il lusso un roco posticcio dell’albergo vicino a Milano Rogoreto prima che la zona fosse azzerata dalla seconda guerra mondiale. La fine forse avviene per l’epidemia di spagnola che era ricordiamo nel 1932 ancora una memoria fresca senza la parte così “avventurosa” della guerra . Il discorso pacifista che è di buon senso la ricostruzione del paese è fatto dagli svizzeri che sono quegli classici amanti dell’ordine pacifici simili agli italiani ma non crudeli. Ho l’impressione che a parte molti italiani nei ruoli piccoli ci sono diversi svizzeri e il film ci fa sentire lì in un altro periodò Probabilmente il mestierante Franz Borzage sapeva lui israelita georgiano motivare  tutti facendogli ricordare la vita che conoscevano nel apese naatle. A deta di ogni storico del cinema due personaggi che fecero grande il film di King Vidor furono Alberto Sordi nel ruolo di padre Galli e soprattutto Vittorio de Sica in quello del maggiore Rinaldi. Qui il ruolo del sacerdote cattolico abruzzese venne interpretato dal bel Jackj le Rue personaggio simpatico elegante ma insipido che non ha risposte mentre il maggiore e niente poco di meno che Adolphe Menjou attore americano francese che farà lo stesso ruolo ma come generale francese in “Orizzonti di gloria” . Cinico vanaglorioso sempre pronto a fare il simpatico ma in realtà avaro scroccone e con secondi fini è un personaggio in quando molto meschino che non riesce a essere diabolico. Parla sempre di donne è afetato e innaturale e solo alla fine riesce a trovare una quasi assoluzione. Mentre la hayns era una credente fervida e Cooper ebbe una conversione quasi da San Francesco Adolphe Menjou era quasi uan merdaccia che non solo collaborò al più becero macartismo ma evase le tasse. Il film sa prima vista può apparire moralista e ben pensate ma non lo è perché riesce a dare un qualcosa di importante il messaggio sia pacifista che la tragedia individuale sullo sfondo di quella collettiva. Un film che merita ancora e magari una storia che la RAI potrebbe riproporre come fiction

Robert Fogelberg Rota

La grande storia dello sport

La sottile linea tra la felicitá e il dolore

Titolo la bella stagione

Regia Marco Ponti

Interpreti Robeto Mancini , Vujidain Boskov, Pietro Vierkavok e Luca Vailli

Distribuzione RAi

Voto nella storia del cinema

Parlare dello suddetto del 1990 vinto contro ogni previsione dalla Sampdoria fu per me un annata esalatene. Ve la racconterò un po’ descrivendo un prodotto quello Il primo anno d’università la Samp che aveva vinto a Göteborg una bellissima finale e loro due Roberto mancini e luca vialli. Tra interviste e altro vediamo con una cornice di lusso quello che fu quel anno ricordato e raccontato dai protagonisti il sempre giovanile Luca Pellegrini che forse e mi scus era il giocatore su cui avevo più dubbi il bravissimo Mancini che si scopre con le sue fobie e nervorsi che affronta con molto coraggio. Lo Zar Pietro Wirkavod bello e sempre più somigliante Tarsaas Bulba , i giovanili ma ormai invecchiati di brutto Giovanni Inveirmisi e Ivano Bonetti che non esce bene, il filosofico Cerezo, Nuciari che sembra ormia baccicia l’ironico Lombardo capace di essere veramente moderno e Gianluca paliuca tra il guascione e il vero Choristfer reve il presidente Lanna persona squisita nonché lui il magnifico Vialli. Più che gli altri le figlie di Boskov e i vari giornalisti Vialli è emblema il personaggio principale ma anche il filo conduttore è il destino di un uomo che è stato ma per ogni appassionato dello sport lo è ancora incredibilmente vero Gianluca Vialli. Nel bellissimo montaggio che alterna il passato prossimo la sorpresa dell’Italia purtroppo senza Audero vincitore dell’europeo con i leoni inglesi a Wembley dove Vialli precocemente invecchiato era come un padre anzi forse un nonno per i giocatori attuali che faceva il possibile e il Vialli gigantesco potente che vedevamo fare gola o essere villoso e scolpito in mutande da gigolo quando segnava i suoi gran goal. Un ritratto a tutto tondo dove davanti all’occhio della camera si confessa si fa apprezzare e soprattutto ancora più che nelle immagini anche descritte dai mitici tifosi della Sud Bosotin e soprattutto Enzo Tirotta che racconta quello che è successo e come è successo con i diversi problemi i diversi aneddoti e la creazione di un gruppo di amici che fecero un ‘impresa vincere lo scudetto in una delle edizioni più difficili di tutta la serie A e quasi a vincere la Champion leagu dopo aver passato con squadre molto ostiache come il Rosemborg che dominerà il calcio norvegese, il glorioso Honved e Anderlec al tempo un gran club come il paratinaikos e con lo Stella Rossa. Qui la storia che era soprattutto di cistume diviene storia tout court con quello che fu la tragedia della ex Jugoslavia. La sqaudra più gloriosa lo stella Rossa seguita da supporter al limite della criminalità armata che si diedero a una feroce caccia all’uomo ma anche loro conquistati dalla voglia di vivere e dalla capacitá della Sampdoria che vinse giocando lealmente questa battaglia. Purtroppo la finale di Wembly fu per una punizione dubbia il trionfo del calcio industriale il Barcellona qiule Barcellona che Ando d’accordo con il Real Madrid solo sull ‘idea super antidemocratica e contro l’essenza stessa dello sport della super leauge. La metafora che mi ha colpito di piú è quella dell’idea di vedere il cancro come un passeggero scomodo e purtroppo tutto è finito male. Però oltre che la metafisica c’è una certezza con questa bellissima opera che Ginaluca vialli continuerá a vivere stupire e essere seguito anche molto tempo dopo in quest’opera che per me sono le delusioni europea l’eliminazione dal legia Varsavia e anche la non conquista della Super Coppa. Un film imperdibile

Robert Fogelberg Rota

Miguel Sapochnuk non basta

Ne bene e ne male

Titolo the Princes and the queen

regi Miguel Sapochnuk


Intepreti Paddy Considine

Distrubuzione HBO

Hous of Dragon é la nuova serie basata sull’ universo di George Martin non deriva da nessuna delle opere dello scrittore italo ma molto americano e nonostante la sapeite regia di Miguel Sapochnik e tutto sommato una buonissima fotografia di fabian Wagner i due episodi centrali che avvieranno alla guerra civile nell’impero dei targareyan non sono per niente entusiasmanti. Complice e anche il fatto che l ‘attore principale in grado di dare lustro alla serie ovver demon antieroe forte personalità é personaggio a tutto tonto completo interpretato benissimo dal bello e dannato matt Smith so vede troppo poco. Scopriamo anche alcune caratteristiche simpatiche e umane senza che precisaemnte cal pari di Ivar The boneslees interpretato da Axel Hog in “Viking” non cambia molto ma scopriamo delle nuove caratteristiche come l’unione per la moglie la bellissima leanan interpretata da Leann Bornell. Mentre Valyrya era solo una presenza estranea in “Trono di Spade” in “House of Dragon” quest terra magica vive e vegerta non tanto negli anglossassoni e britanici Targerjan ma sopratutto nella casata velaryon della quale fa anche parte la coppia di ormar Colly … la mogöie e il fratello di lean che é il gaio …Leon che ha lun facsino abbastanza infantile di John Macmillan Personaggio minore ma simpatico. Purtroppo in una dose di cattivi troppo semplificati sembrano risaltare in uan serie dove la recitazione é pessima vedi ad esempio il malvagio e deforme Larys con un Matthew Needham che non é né bravo e né affascinate l’arrogante fratello harvuw Brone barkes che ha il volto inespressivo di Ryan Corr e anche il loro padre Lyonnel interpretato da Havin Spokes . A questi aggiungiamo anche personaggi veramente pessimi nel senso di incapaci di portare qualcosa d’altro come il giovane Aragon Targarian intepretato da Ty Tennant e soprattutt Agermor che ha il viso veramente inespressivo di Leo Ashton . Qeusti personaggi dovrebbero ricordare rispetivamente due dei cattivissimi jofJrey e Lancel lanister ma la loro recitazione rispetto a quelle dei buoni che sono Jacaerys 'Jace' Velaryon che ha il viso di leo hart e sorpatutto Lucerys 'Luke' Velaryon che ha il volto più noto di harver Sedler sono migliori coem le due figlie di deamon la la più grande e amazzonica lean Shani Smethurs ma anche la più piccola Leyans Eva Ossei-Gerning  questi sono bei personaggi come anche la figlia del re legegrmanete ritardata che ha il viso di Evelin Alen qui potrebbero venire personaggi interessanti perché personaggi nuovi mentre il grande ritorno di Otto Hightgarden é per me visto le capacitá veramente limitate di Rhys Ifans non coem attore in ses etsso ma come attore che possa fare un personaggio capace di essere regale o quanto meno aristocrarytico sono problematiche coem anche il cattivo di turno che é il malvagio omofobo e moralista ser Cristo Cole che ha il viso da bamboccione di Fabien Frankel e non riesce a solevar eil ruolo. Questi personaggi sono preferibili difficili da aprezzare anche in negativo e non danno assolutamente nulla e sopratutto fanno in modo da sembarre nulli visto che si trovano a dovere contrastare con personaggi come Twien Lannister l’enorme Charles dance e sorpatutto jamk9eLanister Nicolai Coster Waldeau. Questo fa anche in modo che uno dei personaggi più interessanti sia l’antenato dei Lanister Tyland inteprettato da Jefferson Hall . Un bravissimo attore come anche la nuova regisa Alister che é una Cerci in versione borghese intepretata anche con grazia oltre che con crideltá da Olivia Cooke che per me fa un buon lavoro coem la nuova anche se la vecchia era altrenato buona Ryana intpretta da l’attrice non binaria Emma D'Arcy che dá il volto a una Rheana più matura Rhaenyra Targaryen . Fredda ma pasionale ottima amdre e donna da appetiti sessuali mostruosi é un personaggio completo notevoli e soprattutto interessante superato solo da quello che é il dominatore ovvero il sovrano re per davvero Viserys I Targaryen interpretato da Paddy Considine:. Personaggio compelato é un uomo normale coem era edvard Strak ma aha differenza di Sean Bean é un attore ancora migliore anche tecnicamente. È questi é la persona che solleva notevolmente la seria e la fa vedere

Robert Fogelberg Rota

En lite stor film


Sexualitet och tradition

Titel Sir

Regi Rohena Gera

Medverkande Vivek Gombe Rahul Vohra
Vivek Gomber

 

Svensk distribution SVT

Betyg A

Den indiska filmen är vanligt viss delade i två Bollywood filmer med sitt underbara färgspäckade och roliga eskapism och den mera seriösa allvarliga presentation av sociala orättvisor i dena fall kast system och Rohena Gera är i den sistnämnda men har några aspekter av den första. Det ses i dem vilda sexuella danser som i ett virvelvindar av färger ypperlig g presenterade av Dominique Colin foto arbete  påbörjar när man ser en festival för Ganesh i vilken för första gången uppäcker vi att huvudroller innehavaren Ratna spelade av Tillotama Shome är inte enbart den perfekta tjänsteflickan som försöker att hjälpa sitt egen syster den tämligen otacksamma Raia spelade av Akasj Sinhatill vilken Ratna försöker att fanatisera  hennes studier men även en levande kvinnan meRai d starka känslor vilja att förverkliga hennes drömmar. Chiotti spelade av Bhagyashree Pandit den frispråkiga äldre kollega som försöker att ge goda råd till ratna men även skvalar rätt mycket  Hon lyckas att göra de delvis eftersom i ett atmosfär i vilken den vardagliga blir mer eller mindre drömliknande vi ser hur hon refusera kärlek som är den tama ibland icke sägande Awshin spelade av Vivek Gombe. En helt normal pojken som har varit tvungen att bli vuxen som vill inte gifta sig med det som familjen har bestämt för honom. En familjer som är dels i den mycket västerländsk inspirerade fadersgestalt av Rahul Vohra och den snobbiga modern Divya Seth Shah väldigt frånvarnade. fadern som har ett väldigt distanserade reaktion. Medn man förstår ganska kalrt att Ratna vill inte till vaje pris att inte få en relaktion med Ashin vi ser att samhället gör olika påtryckningar från många flera som den knasige sqausch spelade Vichy som är Awshin bästa vän spelade av den utåtagerande Chandrachoor Rai mera känd från kalssiska aktions roller. Det är just honom och även systern till Awshin spelade av Dilnaz Irani  som vågar vara mest ålderdomliga men även så pass icke hycklande som man kan var. Filmen ofta avrbryts av scener som skulle verka adels för icke sägande långrandiga som i själva verket bryter rytmen men istället lyckas att ge en viktig aspekt den av vardagen som har alltid varit så viktig i blanda annat andra genier av den vardagliga filmen som Eric Rohmer men även ännu mera av Michelangelo Antonioni och det är just det som ses i dem två moderna kvinnor Monica Vittis  kopia Devida spelade av Ahmareen Anjum  och Sabrina  som har Rashi Mal  bekanta ansikte den designer som kommer kanske att ge ratna en möjlighet en fint känslig och super delikat film

Robert Fogelberg Rota

En av dem svåraste episodiet

En kvinnlig touch hlen Sahave stora regi

Tittel Lost Soul

Regi Helen Shave

Medverkande Danila Kozlovskiy , Ragga Ragnars Ray Stevenson Oran Glynn O’Donocvan

Svensk distribution Cmore

Betyg A

Vikings är mitt absolut favorit  serier dels för den omsorg av klippningen från och den fotografi som presenteras av .Christofen robertsson och Dan Briceno  klippninge . vad som har varit ett kännetecken är realismen att ha dessa legendariska figurer i ett precis kontext. Visligen kan man diskutera om till exempel kvinnor kostymer men inte om den starka självständiga kvinnor roller som skulle delvis vara ett konstant i Sverige innan industrialism och borgerskap triumf cementerade ännu mera partiaktivt. Någomting som presenteras här av den presenterade av den Finland svenska skådespelaren peter Franzen viken är en av antagonisterna som presentera en karaktär som är våldsbenägen och manipulativ skoningslös. Hans gestaltning är ypelig men den skickliga krigare är en tämligen medioker stads män mest i jämförelsen med dem som kommer att vara ännu ondare som är Ivan den benlöse och mest av allt prins Holger av Kiev profeten. Danila Kozlovskiy är underbart i att gestalta denna karaktär med hans handlingskraft hans humor svängningar och inte minst vilja att vara så extremt. Man ser den i den scen i vilken Chrihan låter sig själv piskas av patriarken Leon spelade av Ivo Alexandre förbannar alla vid hans första fru grav och senare i ett märklig scen in lever sig själv nästan med ett spirituell övning a la Ignacio de lojala med Jesus. Man ser dem två extrem med masochistiska i ett korsfästelsen som senare tar honom till det slutiga utgången. Under tiden vi ser hur brodern Dyr adels för lik honom spelade av Lenn Kudrjawizki och mest av allt katja den alltid skickliga Aliega Angarsson är i själva verket säkra att det finns någonting att hämta för den unge prisen Igor som har den oskuldsfulla ansikte av Oran Glynn O’Donocvan som försättr att drömma det är rent av slående hur pass mycket han och Ivar har mycket gemensam. Det är gång på gång med ombytta roller i den reaktion med fadern som Ivar hade med Floki och med Ragnar . Den av Ragnar  söner som är i ett ännu svåre situation är Ubbe som har den charm av Jordan Patrick Smith som är den av Ragnar söner som likar mest moder alsung med hans vilje och förmåga nu mera tillgångar i den svåra grönländska landskap med den vidriga och psykopatiska Kittei Föt nös en underbar Adam Copeland men få två allierade dels den som kommer från den andra livet siaren spelade av John Kavanagh och mest av allt Other som har  Ray Stevensonskicklighet och charm. Vi vet inte så mycket av honom kanske en munk en slag med skicklig i strid som talar om den mytiska Miklagård. Rollen är stor välgjord precis som den av Erik den röde den machiavelliska Eric Johnsson som lyckas att lura bjässen Skane spelade av  Brent Burns. Men Eric har redan frölorta kontakt med Ingrid Lucy Martin som är helt annorlunda till den riktiga krigar kvinnan Guthild spelade av Ragga Ragnars. Lite Laghtea och Brianne av Thar i Games of Throndes bara enklare mer intressant lojal och även varm hjärtande VILKEN GÖR HENNES OFFRADE TILL SÅ ÅT MINSTONDE FÖR MIG GRÅTFÄRDIG:
Robert Fogelberg Rota  

 

Sempre bravissimo Bellocchio

Un avvenimento

Il cinema d’autore incontra la televisione

titolo Esterno notte

Regia Marco belloccio

Interpreti toni Servillo

Distribuzione Ria

Voto capolavoro

Pochi autori sono stati e continuano a essere autori come Marco Bellocchio che a moti anni di distanza da buongiorno notte ritorna a uno degli avvenimenti più dermatici e difficili della storia italiana il sequestro moro. La forma é quella della memoria che diviene una memoria collettiva costruita a seconda di diversi punti di vista. Personalmente ricordo questo sequestro e questo delitto come un qualcosa di molto drammatico e la fotografia di Francesco di Giacomo é sgamata piena di ombre quasi un po’ vecchia molto simile a quella che si trova in un vecchio albo di famiglia e questo si nota anche nei particolari la cartella della figlia di Adriana la militante delle brigate rossa interpretata da Daniella Marra Si tratta di un ruolo ambiguo e qui abbiamo anche il mestiere o meglio la maestria di Belloccio che usa tutte i trucchi della macchina cinematografica in diverse presentazioni i diversi campi per capitoli che presentano un punto di vista. Questa giovane donna volitiva e quasi sensuale é decritta nella sua quotidianità negli affetti in una figlia in dei dubbi sull’utilizzo della forza bruta ma anche nel sadismo quando gambizza un professore di economia. La sua forza é quello che la fa complessa e proprio il dubbio lo strizzarsi il rimpiatto qualcosa che vediamo anche ne personaggio speculare che é Paolo VI interpretato da Toni Servillo ormai malato alla fine della vita e attanagliato da un dubbio quello di aver lasciato la figlia che é uguale a quello del Papa che forse ha abbandonato Moro. una meravigliosa intepretazione d Fabrizio Giuffi Il gioco del presentare le due ideologie quella marxista rivoluzionario materialista e quella cattolica conservatrice agli occhi di chi crede ma grazie a questo é particolarmente attanagliato da dubbi si vede bene negli incubi la figlia sola quando tutti gli altri ragazzini e ragazzine vengono portate via da scuola (successe anche a me a Genova) e la Via Cruxis di Mro che deve portare la croce da solo con dietro i compagni di partito. Ariana é crudele a tratti fanatica confortativa soprattutto con Valerio mentre i pappa é tranquillo sembra quasi placido anche nel confronto con Moro per criticare la sua apertura ai comunisti quando i due camminano insieme. Però é un papà oppresso un po ‘dal enorme quadro di un Sant’Agostino ma anche dall’uso del cilicio. Bellocchio non ha mai avuto una stima per il mondo cattolico per questo tipo di pratiche e quello che fa le presenta come gesti di fanatismo gesti irrazionali simili  altri gesti di fanatismo. Ma uil fanatismo religioso appare come qualcosa di piccolo di  quasi triviale rispetto al fanatismo politico che vediamo sia all’inizio quando una folla inferocita entra sfondando una saracinesca in un’armeria  visti dal bancone in un campo fisso. Questa scena è una citazione diretta da un altro film “politico” del regista di Bobbio “Vincere” e il movimento delle brigate rosse almeno per Bellocchio sembrerebbe una ripetizione del fascismo forse più borghese e intellettuale con quella figura che è la più fanatica nel senso che sembra avere nei confronti di moro un ‘antipatia personale. Ma Bellocchio è un registra troppo conoscitore dell’animo umano e soprattutto con una visione del mondo troppo smaliziata per presentare i brigatisti in maniera univoca e questo si vede nella figura di Valerio a prima vista quello che potrebbe essere il bello e dannato. Questo personaggio è in realtà molto ambiguo smaliziato e anche cinico ma anche infantile che come altri personaggi di Bellocchio va al cinema guarda quello che è l’occhio del secolo. In questo caso Valerio (gabriele montessi) va a vedere “Il mucchio selvaggio “ di Sam Pecking non uno spaghetti western anche perché il regista Hollywoodiano era da un certo punto di vista più romantico. Il personaggio speculare è niente poco di meno  che il senatore in seguito presidente della repubblica Francesco Cossig uan bellissima intensa non naturalistica come gli altri ma quasi espresionista di Fausto Ruso Alessi . Forse è il ruolo più vicino a quanto si possa considerare l’eroe. Tormentata pieno di una vera riconoscenza nei confronti di Moro  precisamente come Valerio vive in un mondo sommato idealizzato e sa anche comunicare con l’alter ego l’americano. Si alleggia e lo si vede in quello che è la scena del veggente lo spettro della follia. La figura di Cossiga è sicuramente quella che  è piú vicina a moro. Aldo Moro è un uomo comune é questa é la sua grandezz ala sua tragicità Gentile molto a modo anche con alcuni  studenti contestatori ma anche oppresso chiuso già sequestro da molte troppe correnti. la fermezza che si vede quando come un uomo comune e qui sta la sua grandezza ma anche la sua tragicità davanti a un prete deforme si confessa davanti a lquesti spiegando il suo odio o meglio il risentimento per i compagni di partito.  Il personaggio di moro é un personaggio da tragedia ma più che rifarsi alla tragedia greca Bellocchio si fa alla tragedia cristiana a quello che é forse uno dei testi piú sottovalutati dalla storia “The take of everyone” dove nell’epoca della peste l’uomo comune sta per morire e si confessa non vuole si tiene aggrappato a questa. Questo é quello che succede a Moro e nn diventa solo la figura di un certo periodo storico gli anni di piombo ma anche uan figura attuale quando molte persone vuoi martire o anche solo accaicate sono morte per il COVID come mio padre. Forse mi perdonerai lettore di questa divagazione di una confidenza ma ho sentito qualcosa di molto simile. Importante l’uso della famiglia degli affeti importantissimi di Moro e capisco anzi comprendo l’irritazione dei famigliari. Il dolore é un qualcosa di privato e per descriverli in maniera perfetta diventa essenziale il farli il più completi possibile quindi presentando anche delle difficoltà delle stranezze che non ci sono nel ricordo. Penso alla figura per certi aspetti dura scorbutica delle figli che però dice la verità che affronta anche i figli piú giovani la .. ma anche l figlio un sosia di John Lenon più vicino ai brigatisti o ai contestatori rispetto a quello che sono gli amici del padre Non dei conflitti ma possiamo intuire degli scambi d’opinione on il padre che probabilmente il figlio non capiva. Il tema dell’incompatibilità tra genitori e figli e uno dei topos nel cinema dedicato agli anni di piombo lo stesso si trova in quello che abbiamo in altre opere primo tra tutti colpire al cuore di Gianni Amelio. Ma il personaggio per me piú riuscito di tutta la serie é Eleonora Moro interpretata da margherita Buy nonostante le difficoltà lo stress e le incomprensioni riesce a dare uno spessore a questa donna tormentata ma forte e molto convincente e si vede soprattutto nelle scene nelle quali sbatte in faccia al suo prete Don pasquale marchi interpretato da un tranquillo sotto le righe Antonio Piovanelli precisamente come l’aiutante di Cossica Spinetta che ha il volto di Pier Giorgio Bellocchio. Questa é un personaggio magico che presto porta a quegli che sono i veri avversari l’establishment della DC come personaggi come Zaccagnini Giglio Alberti ma soprattutto Andreotti interpretato da un meraviglioso Fabrizio Contri. Non é un Andreotti tipico coem ce lo ricordiamo o come lo avevamo visto in Il divo ma un uomo pieno di difficoltà freddo calcolatore si ma umano senza lo stomaco questo spiega la scena di quando vomita. Un Andreotti che ha dei difetti ma è un uomo completo con le sue problematiche e anche i suoi pregi. Un ‘opera bellissima e molto interessane

Robert Fogelberg Rota

En oöverträfflig studier i våra perversione

En av de bästa studier i leken mellan offer och förrädaren

Titel Nattportieren

Regi lillina cavani

Medverkande Dirk Bogarde Lillian Cavni

Svensk distribution SVT play

Betyg Mästerverk

Få filmer har varit så svåra hårda och för allt del så provokativa som ”nattportieren ” elegant fotat i en dunkel och höst mesig Wien av Alfio Contini och med ett tagning som utforska och sätter ihop många tider och platser på ett tatil sätt av Franco Arcalli. Liliana Cavani bygger vidare på två tematiker  den av Alibido och den människan avgrund som hade vart typiska i många Freud verk och den trauma av förintelsen nazismen och dess arv. Nazisterna som hon presentera är med två undantag mycket väl placerade i 1950-talet Österrike precis som många fascister var det i Italien och är som den diaboliska Hans spelade av ett självsäkert Gabriele Ferzetti inte den minsta ledsna för det som dem har gjort. Många av dessa är fortfarande det samma hårda och skoningslösa som den diaboliske Klaurs spelade av den karismatiske Philippe Leroy och andra är enkla tam fattiga  medelålder gubbar som Stumm den som bär upp bagaget spelade av Giuseppe Addobbati Jag kommer inte att säga någonting om handlingen förutom att det är historia av en passion en kärlek som blir destruktiv och även perverterade mellan en före detta Stumbaum fürer Max spelade av Dirk Bogarde . Om rollen som Dirk Bogarde  spelade i den nästan samtida ”Döden i Venedig” var den av en stram sträng enkelt person den före detta nazist officeraren är nu en män fortfarande full av ångest , grymhet och disharmoni men som försöker att döljas under den perfekta fasade den humor som man ser i möte med grevinnan spelade av den 930 och 1940 talet divan isa Miranda som söker hans sexuell tjänster och bör med den irriterade och fåniga Adolf den alla yngsta av dessa nazister en gigolo och piccolo spelade Adolf som har den barnsliga men kanaljer likande utseende av Nino Bignamini. Vi ser hur denne lyckas att förföra den granne som är den ensamma medelålder dam spelade av Nora ricci.  Medan hotell med sitt strama lyx ger precis som Jacob ; lucias men som är en musiken dirigenter spelade av kai – Siegfrid Seefeld bild av en påklistrad nästan plastig fasad som max lägenhet precis som karaktärerna som vill endast vara sig själv att kunna leva ut hans anspråk. Max är alltid samma en profitaktör en person som vill i ett delirium av övermäktigt att visa ständigt sin makt precis som när han filmade lucia. Lucia spelade av Charlotte Ramping ses först Inet minst på opera en spektakulär och rolig scen som den person som har en fasad av en sofistikerade och någorlunda lycklig överklassdam men i själva verket är full av ångest av en trasig upplevelse men den som blev hennes far fast den straffade och på grund av det hon ger tillbaka men små gester som liknar den av en karaktär patienten spelade av Liv Ullman  mot sjuksköterska  Bibbi Anderson i Ingamr Bergman Persona. Bergman presenterade privata problem i skuggan av atom bomber och Cavni presentera den av förintelse tagen som en samling i vilken perverterade människor kunde under kriget få ett slags fr stat som ses tydligt i dem två scener i vilken man ser Bert den skickliga italienska dansaren Amedeo Maodio som dansar för dem andra nazister och även när Lucia tvingas att sjunga för dem och få ett makaber present. Det finns även Tydligt några andra figurer dem av människor som acceptera nazismen som dagportieren spelade av pedro Vidar som bara för att hålla sig lugnt gör ingenting. Ett riktigt mästerverk som måste ses och ses om
Robert
Fogelberg Rota

Brutal om knark kriget

Denis Villeneuve full träff

Titel Sicario

Medverkade Benicio del Toro, Emily Bunt , Raoul Max Trujillo

Svensk distribution

Betyg A

Sicario är en mycket kritiskkrigs  film över vissa av uSA agerande i utlänska krig men den är förklädd till en action film  stora inslag av western . den utspelas i ett svårt gräns land den mellan Arizona och Mexico i vilken knark karteller håller till gissan flera städer. Den undersöker inte problematiken varför människor börjar att följa brottet och terrorisera varandra men bara hur man försöker att tillämpa den. Fotografi för vilken ansvara.. är långt ifrån en vackert bild och klippningen är snabbt har ett skärande rytm mellan det som vi skulle kunna definiera som närbilder och längre tagningar inte minst i staden juarsz i vilken vi ser ett fasan som skulle kunna påminna den som finns i den värsta tänkbara situationer under kriget i kanske Ukraina. Det som gör dessa scener så strarka skrämmande är att vi ser till skinnande ifrån början bilder av dem hängda korpar på avstånd. I centrum av händelserna finns den nyligen skilda och barnlös Klara Marcer spelade av Emily Bunt Hon är en sten tuff aktion kvinnan helt övertygande på rättvisan dess enorma förmåga vilken vi skulle alltid kunna tänka oss ifrån en FBI agent. Gast Emily Burt Fortum sitt enorma skönhet som nästan överträffar den av ett renässans målning för inne även en anna aspekt en sårbarhet en känslan av melankoli som låter någonting kliad som sand ifrån hennes händer ungdomen eller tror på rättvisans. Hon är möjligen förberett för kriget när det gäller den militära träning men inte när det gäller den psykotiska någonting som verkar vara fallet med den skumma alltid med bad tofflor eller även med smutsiga strumpor… spelade av Alexader Bordin. Det ’r en blandning av en gallen red neck en strateg och ett machiavellisk politiker som går inte inne med trupper eller försöker att föra tillsammans ett gemensam strategi men använder sig av odjuret- detta är trots allt ganska mänsklig och ganska förstöring i Benicio del ptro gestaltning av Alejandro. Det finns ingenting som är tilltalade i denna till synens elegant män han drar är en riktig desperado som vill utan någon som helst anledning mörda hans motståndaren bara för hämnd. Det är en roll som har visligen ingen som helst humor men ingen moral som påminner om en av John Wayne stora roller i ”the sercher”. Han kämpar för hämnd men hans hämnd blir för hämnden skuld och det finns ingen som helst rättvisan ingen vilja att kunna nå fram en medmänsklighet det ses tydligt i den som r filmen bästa scen var Joe Walker klippning och Roger Deakins fotografi bildar samma en perfekt samspel i slutet i razzia vid tunnel och i den avrättning som Aljecandro ger till en av kvartat Echefar. Just dessa två poliser som är inte negativa ses bra i deras jämföreslen med den som är dn lilla människan i så fall den korrupta polisen Rafale spelade av Raoul Max Trujillo som tillåter ha en familje och en killa som han tra hand om. ”Sicario 1” är en utmärk film verkligen sevärd

Robert Fogelberg Rota