Leonardo e gli altri
Leonardo e gli altri
Titolo episodi 6 e 7
Regi Danile Percival
interpreti Matilde De Angelis Maria Vera Ratti
Distribuzione RAI uno e Riaplay
Voto A
Pur non volendo essere una serie né documentaria e né dichiaratamente storica lonardo riesce a rappresentare in maniera adeguata il genio più famoso dell’umanità e il rapporto difficile sia con la città di Firenze che era ricordiamo tra 1400 e 1500 la capitale culturale del mondo e poi con Ludovico Sforza. Un Ludovico Sforza che nell’interpretazione di James D'Arcy è un vero e proprio mattatore. Lo troviamo prigioniero in Francia nell’ultima puntata dove nonostante sia seduto gioca ancora a fare e disfare tutto con l’ombra inquietante di Sanseverio interpretato benissimo da un tetro e atletico Antonio De Matteo . nella scena finale del personaggio vediamo che non si riesce neanche a arrestarlo perché usa la spada come fosse Cyrano de Bergerac e uccide non una ma ben sei guardie in armatura. Il montaggio di queste scene che è ricordiamo affidato a Lorenzo Fanfani è interessante perché è molto piú rapido pieno di contrasti e anche la fotografia è didfrente questa molto raffinata e di Steve Lawes
È una fotografia diversa che non è come nel resto basta su campi lunghi dove la composizione è quella sia dell’opera di Leonardo ma anche quelle di Michelangelo che è interpretato dal giovane Pierpaolo Spollon. È un uomo arrogante sempre circondato da amici molto fin troppo sicuro di se che abilmente Pietro Sodarini un bravissimo Corrado Invernizzi riuscirà a fare gareggiare con Leonardo. Purtroppo nessuno dei due affreschi la battaglia di Anagni e quella di Cecina che Michelangelo inizio con un deretano verrà realizzata. Si tratta di scene molo belle intese e il contrasto tra la recitazione istrionica di Piepaolo Spollon è quella molto più sotto le righe di Aidan Turner rende bene la tensione. Questo poi si mette diversamente o una scena che farà scoprire quello che è successo e anche la condizione difficile per i due giganti dell’arte. La maggior parte delle scene invece sono presto in quello che è l’ambiente famigliare di Leonardo. Gli incontri scontri con Caterina sono molto belli. Matilde de Angelis è soprattutto nella relazione con il figlio sia materna ma anche sensuale e litigiosa soprattutto per quello che è la presenza di sai alias Giacomo Carlos Cuevas che è un vero è proprio mattatore. Il personaggio è il più vivo e completo di tutta la serie ricco di un grande fascino e anche della possibilità di muoversi in diverse condizioni da quella del enfat temibile e a quella di un secondo padre pe ril figlio di Caterina. Le scene quando questi e Leonardo giocano sono molto belle piena di una dolcezza particolare . Un ruolo che diviene sempre piú importante è quello di William Michael Roberts il frate confessore di Leonardo che lo aiuta e riesce a mostrare la pietà. La religiosità è un aspetto controverso per Leonardo come anche la sessualità e la paternità con il problema della relazione constante con il padre che è un freddo ma carismatico Robin Renucci . Pietro è chi non riesce a soprattutto non vuole mostrare il proprio amore un qualcosa che non veine neanche fatto da Leonardo all’inizio per Giacomo e Caterina. In questi campi lunghi vengono fatte notare alcune opere che sono di dimensioni diverse dell’originale uno degli arazzi francesi della dama dall’unicorno e uno dei ritratti che Botticelli fece a Simonetta Vespucci. Questo è un mezzo per farci comprendere un aspetto particolare che Leonardo era anche influenzato da altri artisti da un ambiente nel quale le idee venivano cambiate. La risoluzione da giallo all’inglese è bella anche se forse un po’ scontrata e vediamo molto bene come chi salva Leonardo è l’uomo comune Stefano Giraldi rappresentato da Freddie Highmore. La leggenda nera del rinascimento italiano e ben presente con le diverse figure soprattutto quella di capitano luca Pacioni un bravo Giovanni Scifoni che fa il doppio forse il triplo gioco. La recitazione di quest’ultimo è pietá molto poco accennata e questo per me è un bene perché sia l’amore che l’odio sono emozioni che riguardano ognuno di noi e sono come l’arte eterni. . Questo si vede bene nel ruolo quello dell’arte che è Lisa del Giocondo la famosissima Mona Lisa che è intepretata da Maria Vera Ratti. È un ruolo a dir poco stupenda che in questi due episodi vediamo presentato in una maniera stupenda molto buona con un senso di mistero. È un ruolo per la composizione è soprattutto la sua intensità simile alle due donne interpretate da Liv Ullman e Bibbi Andersson i “Persona “ di Ingmar Bergman. Un’interpretazione che conferma Maria Vera Ratti come la migliore attrice europea della sua generazione è una delle migliori della storia del cinema italiano.
Robert Fogelberg Rota