Jonnhy Deep come Luigi XV

Film incantevole

Titolo Dubbary

Regia Maïwenn

Interpreti M. Jonny Deep Maïwenn

Voto A

Pochi film secondo me sono stati così eleganti e hanno lasciato il segno in un epoca come...La storia é semplice la vita e l’ascesa di una cortigiana interpretata magistralmente dall’attrice e regista ­Maïwenn. Nelle prime sequenze che illustrano una piccola formazione in un salotto provinciale ha il viso di  Emma Kaboré Dufour e poi diviene la bellezza adolescenziale é alquanto aceba Loli Bahia che fa anche da modella per un pittore dopo essere stata scacciata da un convento che era quasi una prigione. Ma fiorisce con giusto l’interpretazione molto sensuale di Maïwenn. Tutto dal montaggio deciso ma agile di Elise Vogel alla bellissima musica di Stephane Varbech ma soprattutto la fotografia di Laurent Dailland servono a portarci in quel periodo storico diverso per i costumi bellissimi e raffinati ma anche vicino a noi che é in una tendenza molto francese di sdrammatizzare di presentare il tutto in maniera più naturale possibile Siamo vicini ma lontani e iniziamo a scoprire alcune delle persone che suo malgrado formano Jeanne Bubarry dalla madre Anne una bravissima anche nell’essere sgradevole Marianne Basler ma soprattutto al protettore e Marito il conte Dubary un .. in particolare stato di grazia. Elegante ma in equa modo modo brutale é un personaggio che riesce a dare uno spessore al ruolo , un po’ amico e un po’ nemico un po’ capace di relaizzar battute di spirito e violenze carnali allo stesso modo . Ancora più brutale é il suo amico il potente maresciallo  di Richelieu a prima vista un innocuo vecchietto ma in realtà un uomo meschino é libidinoso. Il personaggio che apre  verso Versailles é il maggiordomo detto Le Beron che per me é uno dei ruoli magici. Mai parodico sempre tranquillo attento a quello che é l’etichetta ma anche capace di empatia e comunicatività é un personaggio simile alla fata turchina ma anche al grillo parlante di Pinocchio che poco a poco riesce a influenzare e piazzare Jeanne. Il trionfo di Jeanne a Versailles ha diversi aspetti il primo è il fatto che riesce a essere se stessa spiritosa ma popolar ee che non accetta la moda ma la crea ed é proprio di lui che ha bisogno il re. Jonny Deep non é mai neanche nel ruolo di Tonto nel mezzo riuscito e mezzo no Loan Ranges sembrato un nativo americano ma anche un re regale sicuro quasi pieno di se e ironico. È a tutti gli effetti e l’immagine che ci si aspettava di Luigi XV re che seppe governare bene. L’incontro con la Dubbary é a tutti gli effetti, l’immagine che noi ci aspettiamo di luigi XV sicuro donnaiolo ma fortemente solo. Un re che é soprattutto primo servitore dello stato e questo si vede benissimo nelle scene finali dove il re muore, si pente e si vergogna. Il trucco il disfacimento fisico del corpo reale o corpo statale per antonomasia viene a poco sostituito con quello che è la paura epe ril contagio. Questo è la parte tragica del film che corrisponde anche alla parte comica che è lo stile e la cavalcata. Il re diviene sempre più debole e capiamo quello che non viene capito da Marie Antoinette la bravissima capace di parlare in francese a mala pena troppo mal piazzata per piacere alla corte è vista come una bella bambina vestita da bambola come la vede giusto la Dubbary. La figura di Marie Antoinette è simile a quella della Dubbary vista dagli occhi di Marie Antoinette nel capolavoro di Sofia Coppola “Marie Antoinette” dove la favorita venne intappetata da Asia Argento. Questo si vede anche bene in un personaggio che è quello di Mercy il diplomatico lorenese che deve fare funzionare l’alleanza tra due delle più importanti monarchie nel quale… omaggia Steven Coran in uno dei suoi ruoli più seri. Tutto questo è una parte del film come anche la lotta di Jeanne contro Adele la figlia maggiore dei luigi XV una dura arcinia viziata ma anche elegante.. che presenta un ruolo simile a quello delle sorelle pardon sorellastre di Cenerentola cattiva ma anche perché sostanzialmente priva di potere politico. Si nota anche com’è posta sotto il delfino un bellissimo … che non assomiglia per niente a Luigi XVI ma anche dalla sorella minore luise che è vestuia da borghese e prenderà il velo. Tra tutte queste figure maschile e feminili abbiamo quelle adolescenziali il giovane schiavo africano che rompe ogni regolamente e diviene un giovane cavaliere che si batte anche in un gioco abbastanza serio di scherma con Raul il giovane al quale la contessa farà anche quando era solo cortigina da madre e che la tradirà. La fine con l’allontanamento dalla corte è un periodo lungo e doloroso che viene solo accennato e ricorda il fermo immagine che chiude il monumentale “Barru Lyndon” di Stanley Kubrick film che ha inciso molto sul giovane cinema francese

 

Robert Fogelberg Rota