Un 'opera molto interessnate

Un’ epopea sulla nascita della cultura slava dell’est

Andrey Kravchuk va nella storia del cinema

Titolo Viking

Regi Andrey Kravchuk

Interpreti Danila Kozlovskiy Svetlana Khodchenkova

Distribuzione https://www.youtube.com/watch?v=G63JsaZ1s5Q

Voto capolavoro

Il film russo viking che ha similitudini con la serie Viking ma anche con altre opere come Nothman é uno dei migliori redazzati su questo periodo grazie alla bellissima fotografia di Igor Grinyakin che riesce a rappresentare tre mondi le grandi foreste del nord con la caccia al Uri ma anche la metropoli slavonico vichinga di Kiev e una città bizantina sul mar nero. É un film russo ma secondo me può anche spiegare molto di questo periodo storico che é stato fondamentale per la formazione di due miti quello della formazione dello stato russo ma anche di quello ucraina. La colonna sonora di Igor Matvienko é fenomenale come anche il montaggio di Anna Krutiy che riesce bene nella spettacolare scena di battaglia quando la città di Kiev (uso la grafia russa perché è un film russo ) viene aggredita dai palncheni nomadi della steppa  nella scena del sacrificio a Penmteus o Frey che riguarda un bambino il cui padre Blunt un bravissimo Rostislav Bershauer. La scena è malestrosa e crudele e fa ancora di più notare la grandissima interpretazione del principe Vladimir che ha il volto noto di Danila Kozlovskiy attore della tradizione russa ma anche con molta della fisicità dei moderni attori europei e la furia espressionistica di Klus Kindski. Il personaggio di Vladimir che non ricorda per niente Olger che Danila Kozlovskiy intortò in Vikings ha numerose sfaccettature molte vie e modi di crescere di essere dal Romeo respinto a Plosk la prima volta , al machiavellico conquistatore e difensore di Kiev e all’amore per quella che sarà la civiltà “roman” (in reltà ) bizantina quando incontrerà la donna quasi angelicata o meglio l’ispiratrice come la Beatrice di dante Irina alias Anna interpretata da  Svetlana Khodchenkova. Quest’attrice e stupenda e riesce senza nessun problema a fornire un ‘idea quella della donna russa vista dai russi sicura ricca di buoni sentimenti sensuale ma mai volgare e sinceramente credente. Da notare che  Irina (tra l’altro il personaggio apparteneva alla dinastia degli imperatori macedoni parzialmente slavizzato) non é l’unico amore per Vladimir perché c¨’è anche la moglie o fidanzata pagana Rogeda intrepreta benissimo da Aleksandra Bortich. Bionda aggressiva flessuosa come una pantera attaccatissima alle sue tradizione che all’inzio schernisce Vladimir per provare a ucciderlo due volte dopo öa presa della casa paterna e in seguito con uno scmarsak . La tensione tra i due e palpabile. L’altro personaggio importante che appare e arriva prima di Vladimir stesso e Sveld il vichingo o Rus cvhe segue come un ‘ombra il principe interpretato benissimo da Maksim Sukhanov. Sicuro di se violento arrogante e machiavellico e chi fa il lavoro sporco a poco a poco riesce a aiutare e soprattutto a preparare la venuta del principe visto che é sia estremamente sicuro di se spiritoso ma non parodico. Gli altri vichinghi sono un po’ come i personaggi ammirati ma anche invidiati da Henrik Ibsen pronti a ammazzare e divertirsi con la stessa gioia e quindi o sono maschera comiche come il Berserke armato di martello l’enorme stunt John DeSantis oppure figure quasi comiche ma anche calcolatrici come Khelvig interata dallo svedese Joakim Nätterqvist che fa un bel ruolo anche perché capace di una mimica prima sconosciuta al norvegese Harald Thompson Rosenstrøm che intrepreta Einar. Questi personaggi sanano soprattutto trattare commercializzare la violenza mentre per Sveld intappetatoAnton Adasinsky da  la violenza è soprattutto un metodo per far vedere per presentare quello che è il potere . da notare che l’ultimo confronto il non duello sulle rive del Mar Nero tra Vladimir  Sveld con il primo che si fa quasi affogare ha un significato molto profondo ovvero la libera scelta. L’epoca di Vladimir é quella di un nato da una schiava che deve sempre battersi e questo si vede sia contro il fratello il tetro Rigovold un bellissimo ruolo di Andrey Smolyakov ma anche contro gli altri Rogola ma anche il nemico il malvagio Fyodor un bravissimo Vladimir Epifantsev sicurissimo di se duro pieno di bile e che si allea con i planchetti. Questa era un popolazione mongolica delle steppe un nemico che guarda caso si converti all’ebraismo che porto notevoli problemi ai regni slavonico . Fydor è implacabile e come i cavalieri teutonici  in Alexander Nevskij di Sergej Einstein viene solo battuto grazie a uno stratagemma-. Cito i.l capolavoro di Einstein per via della composizione delle battaglie. Si tratta di composizioni molto speciali come il carosello ei Plancheni e il muro  di scudi dei rus .Tutto questo mi permette di entrare in un altro aspetto del film che é l’utilizzo dello spazio scenografia. Mentre nella cinematografia angla americana è solo un mezzo qui diventa un ruolo potentissimo quello di introdur lo spirito del tempo e dell’epoca le fortezze dei Rus la cattedrale nella cittá di Bizanzio e i luoghi di culto. Questi spazi tetri dove muore il primo cristiano difendendo il figlio. Il cristianesimo è sicuramente una forza positiva ma non solo e questo si vede nel ruolo interpretato dall’attore polacco Pavel Delong. Il modo con il quale parla é bellissimo co nuna potenza data dal linguaggio, un modo di vedere molto diverso dal quasi animalesco Stalker che é intappetato dall’acrobata Anton Adasinsky . un ruolo molto bello e sicuramente da vedere e rivdere

Robert Fogelberg Rota