Un ottimo film soprattutto per il detto tra le righe
Titolo Salvate il Soldato Ryan
Regia Steven Spildberg
Interpreti Tom Hank Matt Demon, Vin Dielsen
Distribuzione SVT
Voto A
Pochi film sono stati così amati dall’industria di Hollywwod come “Salvate il soldato Ryan” e ci sono parecchie ragioni. La storia epica l’utilizzo dell ‘artigianato filmico trucci ma anche il montaggio soprattutto nella prima battaglia dove gli americani vengono falciati dalla possenti mitragliatrici MG42 (una delle poche armi che soddisfa l’esercito ucraino e ottiene qualche risultato ) e la sensazione di desolazione delle truppe alleate sulla spiaggia a nascondersi dietro i denti di drago. La storia del film è già nota e non voglio anticiparla a nessuno un bell’interpretazione di Tom Hanks nel ruolo del capitano Frank miller è eccellente, si tratta di un eroe per caso forte nell’agire ma anche con le sue insicurezze i suoi traumi e soprattutto un codice morale a cui tiene e che rispetta continuamente. Questo si vede in numerose occasioni soprattutto in quella tra le battaglie che è la più concitata (e forse la più realistica) dopo la quale decide di risparmiare la vita al vigliacco ma umanissimo “folk deutc” interpretato da Martin Hub. Questa scena precisamente con i dialogo con la vera macchina da guerra capace di distruggere un caccia carri tedesco il sergenet Hovard un siperlativo Martin Hub è fenomenale. Qui tutto dalla musica di John Williams presente ma mai preponderate che suscita emozioni dnetro lo spettatore ma non fuori, il montaggio abbastanza scolastico di michela Kean e soprattutto la fotografia di janusz kaminski rendono il film così bello ma anche così inpirante per molti. Il colore ma tenua con toni opachi lo avvicina alla nostra sensibilitá è moli film sulla seconda guerra mondiale diversi dall’soldato dimentica finlandesi, al Comandet di De Angelis passando per l’epopea di Stalingrado vista dai tedeschi e dai russi sono direttamente ispirati. Da notare che Spielberg si era ispirato al duro e non eroico film sovietico anche nel suo modo di presentare i “nazisti” come bestie feroci e macchine da guerra anche se illociche e inefficienti. Si vede dal male personificato il cecchino tedesco un vero istruttore di tiro ex testa di cuoio della Germani est Leo Stransky al panzer granadier Mac Steinmeier. Questo uccide il soldato ebreo che cerca vendetta lo scontroso Mellisun Adam Golberg che rha aspetti anche di humor yiddish ma risparmia il personaggio più mollo e irritante quasi fantozziano il caporale Utman interprete e turista più che soldato interpretato da Jeremy Davie . Questo è forse l’unico fuori posto mentre grande enorme pieno di pathos è il ruolo dell’Italo americano che non viene per niente salvato il soldato Carpazzo che ha il viso e soprattutto al testa di Vil Dilsen. A me personalmente ispira simpatia ed è l’unico che fa un vero atto eroico l cercare di salvare una bimba francese. Quest’episodio chiude la prima parte forse meno speatccolare dle film e l’attività di comico andrà soprattutto a un altro personaggio Reiben intepretato da Edward Burns che ricorda il militare americano nella seconda guerra mondiale come ce lo immaginiamo. Un personaggio che ha uno specchio un complemento nell’infermire Walde interpretato da Giovanni Ribisi. Altri due personaggi che emergono come figure interesanti sono il sergente Hill Paul Giamatti un ruolo poco marziale è divertentissimo che ha male a un piede e il soldato fanatico religioso contadino impertinente che parla o meglio sparla a vanvera Jakson un bravisismo Barry Pepper. Questo finirà solpito da un Mader un caccia carri prodotto apposta con un mezzo acquisato dalla Svezia e oggi in vendita. Un film che regge benissimo a parte il vecchio Ryan in una scena retorica e dove Matt Demon interpreta benissimo il giovane attore. L’idea centrale di Ryan è il presentare un ragazzotto americano tipico senza particolri abilitá ma anche senza essere particolarmente irritante la sua guerra anche se tragica per tutto sembra un avventura quasi picaresca o meglio che ricorda quello che vediamo in “Il rosso e il nero “ di Stendhal o la “Certosa di Parma” è una battaglia atipica con carri Tigre I non troppo ben costruiti dai telai di alcuni T34/85 e un uso quasi parodico degli armamenti da parte dei tedeschi. Peró ma un film simpatico e imporante speatccolare che non glorifica e non giustifica la guerra e l’unico film serio di Vil Diesel
Robert Fogelberg Rota