Un Film
Titolo Freak out
RegiaGabriele Mainett
Interpreti Claudio Santamaria, Astrid Meloni
Distribuzione svedese Edge entraiment
Voto nella storia del cinema
Ho visto il meraviglioso film di Gabriele Mainetti( di cui ricordo ancora con affetto “Jeeg Roboto”) molto tempo dopo gli altri e giudico quest’opera come un capolavoro. L’ultima opera di Gabriele Mainetti é raffinata, eclettica o meglio poliedrica personale ma anche pieno di citazioni a moltissime opere da Federico Fellini e il suo amore per il circo , a Todd Browning “Freaks” un film che non riesco a parte l’inizio a vedere, oltre che al migliore Lang quello del Dottor Mabuse e e ai fratelli Taviani “La Notte di San Lorenzo” ma anche ai B movie degli anni Settanta e molto altro. Peròri intepretato con un genio artistico. La prima sequenza nella piazza che sembra uscita da Pinocchio con i numeri del circo e quanto di piú bello si possa immaginare dove la fotografia dai toni scuri dimessi di Michele d’Attanasio si fa poesia lirica come la grande pittura post caravaggesca con un realismo scusate naturalismo (o realismo brutale) che trova l’epica e il montaggio di Di Francesco Di Stefano diviene protagonista che dà ritmo e altro soprattutto nelle allucinazioni che si avvicinano alla video art. Il film è interessantissimo perché tratta di quello che è in quasi ogni anzi ufficialmente in ogni cultura attuale il male assoluto il nazismo. Oggi più che mai con un governo di radice neofascista in Italia anche se molto cambiato e una guerra dove tutte due le parti si accusano a vicenda di essere neonazisti , il nazismo è il male ma qui è presentato un nazismo diverso. Un nazismo che non è quello dei forti ma dei deboli il vulcanico ( e mai flematico) drogato di etere e degenerato Franz interpretato in maniera stupenda da Franz Rogowski. Questo pianista che vive grazie a doti magiche di chiaroveggenza anche nel futuro nell’epoca dei cellullari e riesce letteralmente a beare (ovvero accontetare dare un enorme piacere agli altri che vediamo in tnati primi piani) molti dei nazisti con una versione concettistica di “Sweat child of mine”. Un personaggio complesso ricco di varie sfaccettature (aspetti spesso contrastanti) come la debolezza il sadismo ma anche una bella storia d’amore con un personaggio ch sembrerebbe e inutile Irina l’algida (fedda che sembra avere acqua nel vene) Anna Trenta questa donna che rapresenterebbe la parte buona dei tedeschi . Franz è un cattivo vero molto peggio del fratello Amon ben rappresentato da Sebastaian Hülk che è un soldato da operetta mentre si vede come quando Franz ha l’occasione anche se il taglio delle dita è troppo ( per me è un cattivo ricordo di Mainetti sul testamento del “Dottor Mabuse”), Framz si mostrerà molto capace nel fare la guerra. I due antagonisti ma anche gli eroi sono due personaggi “buoni” ma pieni di difetti il Gobbo vero personaggio storico un borgataro che diede filo da torcere ai nazisti poi in quanto comunista ucciso dalle truppe alleate che venne anche se in altro ambito interpretato da Tomas Miliam e qui in Freak Out” è Max Mazzotto. È un partigiano sporco ignorante è violento ma anche un vero guerrigliero che vive d’istinto con a fianco una bellezza Scesaria 8anna Maria Belucci che con astuzie contadine brigantesche quasi vincerà una battaglia difficile ma soprattutto Fulvio Claudio Santamaria. Questo uomo lupo robusto peloso e non ignorante perché poi parla in francese e tedesco è il personaggio che è istinto piacere voglia di fare e godere ma senza un’idea precisa. Ricorda un po’ il popolo come lo vedeva Gian Battista Vico che suppongo legga bestia che se vuole può scrollarsi i suoi nemici. Fulvio é affetto da una malformazione che lo rende coperto di peli . Sempre seguendo l’istinto lo farà di combattere e anche bene e oltre a “Jeeg Robot” t c’è molta influenza dai contadini supereroi sovietici. Tra l’altro anche Fulvio ha una scena d’amore bellissima ma molto sensuale quella con la donna barbuta o donna scimmia Astrid Meloni. L’incontro con questa francese sofisticata interpreta da Astrid Meloni attrice e modella sarda é tra i più bei incontri sentimenatli nel cinema . Più che la barba colpiscono le braccia con un pelo biondo simile a quello di un levriero afgano. La parte sentimentale del film si vede anche in un altro personaggio ,il giovane poeta anche se qui sporco è sboccato anche mitomane Cencio un Pietro Castellitto che si mostra figlio d’arte con naturalezza simpatia e con un grande controllo dei propri mezzi. Capiamo fin dal principio che è profondamente innamorato di Matilde che ha il volto ancora infantile e elegante di Aurora Giovinazzo. Poco alla volta questa ragazza impedita e anche leggermente sciocchina cresce e prende responsabilità delle proprie azioni e impara a controllar ei suoi super poteri come anche il nano Mario uno squisito Giancarlo Martini clown ma anche personaggio che vuole vivere solo nella sua zona di sicurezza l’infantilismo. Bravissimo come anche i ruoli ancora più piccoli da Wolf il carrista interpretato da Emilio De Marchi al guercio che impersona molti dei disertori tedeschi austriaci e cechi che si batterono a fianco dei partigiani Oliver Bony e il collaborazionista polacco Gus Eric Gordon un personaggio che subisce la giusta punizione. In questo giocattolo perfetto che è la sceneggiatura abbiamo anche un personaggio che pensiamo centrale mentre è quasi secondario iIarel che ha il volto di Giorgio Tirabassi un girovago che aiuta i “freak” ebreo che vorrebbe andare negli USA. A prima vista sarebbe il padre nobile simile all’indimenticabile Gandalf (è un illusionista) del signore degli Anelli ma non riesce a fare un granché . Il suo è un passaggio di consegna triste dalla societá contadina a quella industriale.
Robert Fogelberg Rota