Uno dei migliori film italiani del decenio
Titolo Anna
Regia Marco Amenta
Intepreti Rose Aste
Distuíbuzione Circuito cinema Genova e Fandango
Voto capolavoro
Forse visto la foto da parte di Giovanni C. Lorusso bersoniana solo usuale e subbordinata al racconto e l’uso del paesaggio sardo che diviene quasi piccolo minimo puó apparire un po’ ecessivo dare a Anna del capolavoro ma alcune imaggini sono potentissime con quando é da sola circondata dalle capre oppure nell’incobu quando viene murata viva, inoltre il montaggio di Aline Hervé. La vicenda é la storia di una donna che da sola si batte contro una serie di pregiudizi ma anche contro una forte e potente multinazionale. Forse il ruolo di questa é un ruolo quasi secondario e forse non perfetto da parte di Daniele Monachella sicuro di se odioso e anche falso che manca nel marketing. La costruzione dell’albergo e la coseguente presenza del cemento non fanno finire bene il film come anche la mancata relazione di Anna la protagonista e il “paladino” Ruggero. Non dirò ninete sulla storia ma intendo citare oltre che Berson del quale però non ha la fredezza e la faciloneria altri due grandi Michelangelo Antonioni l’attenzione agli oggetti ma anche Luchino Visconti con l’idea dell’isola simile alla Terra trema come luogo isolato ma anche luogo di leggi non scritte e anche un po’ di Roberto Rosselini in “Stromboli”. Precisamente come nell’opera di Rosellini la protagonista feminnile una maliarda che cgode é prigioniera dell’ambiente sfrutata (produce ottimi formaggi e formagette che vengono pagate una miseria e odiata. Il ruolo di Anna é un’intpretazione magnifica di Rose Aste. Si tratatdi una capraria che quasi sfrutta un ragazzino scontroso e di una bellezza selvaggia. La pelle chiarissmia porcelana abbelita da alcuni tatuaggi i capelli castani le orecchie a sventola gli occhi super espresivi e l’enorme capacità. Ogni movimento frutto di notevole studio é semplice super naturale e cambia da persona a persona . Supponente quasi strafotente con le altre donne delle comari anche la povera lucia nagolosa con gli uomini ha una relazione particolare con i “vecchi” del apese. Attenzione vecchi che fanno si un lavoro millenario lo zappare ma non sono fuori dal mondo perché ricordano molto il mitico scudetto di Gigi Riva e anche ogni torto ogni rottura di un contratto. Questo ci fa comprendere l’unico ruolo che può tenere testa a Anna Gianni che ha il volto scavato di Andrea Melis. È un uomo serio silenzioso che evidentemente non ama quel mondo e non ha problemi a rinunciare lla casa ma alla fine ci stupierá. Ho già detto che si tratta di un ruolo femminile quello di Anna che cerca l’amore pe rla seconda volta e lascia i panni dimesi per tacchi a spilla e un bel vestito rosso ma non lo puó trovare. Il ruolo veramente bello quello dell’avvocato Ruggiero dove Marco Zucca dá il meglio. Barbutto piccolo con una fisicitá che ricorda quello di un Tiberio Murgia (che però spesso faceva il siciliano) Ruggiero é un avvocato moderno buono a muoversi politico studioso alla moda con un bel tribale affascianto e innamorato di Anna che peró lei non ama. Anna non lo ama per un semplice motivo é sola ferita e anche molto arrabiata piena di un certo odio per gli uomini. Per me si tratta di uan storia d’amore che non può arrivare e il bagno finale lascia una forma di desolazione come quella di Antognioni nella scena finale di “Desero Rosso”. Un altro titolo dopo il Comande” , “Il caitan” e sopratutto “Rapito” che mostrano un salute pazzesca del cinema italiano che é tra i migliori al mondo, e mostra l’enorme capacitá di recitazione di Rose Aste,
Robert Fogelberg Rota