Il fascino dei fanti alati
Tttolo i cacitori del cielo
Regia Marco Vitale
Intpreti Guspet´ppe Fiorello Clauida vismara
Fiorentina Distribuzione Rai
I film di guerra italiani al solito sono molto buoni perché il più delle volte riescono a essere avvincenti e soprattutto di portare l’umanità con l’assioma italiani brava gente. Questo é anche il caso nella bella ricostruzione storica sull ‘asso dell’aviazione Francesco Baracca. Quest’uomo molto diverso a parte che nello spirito e nell’idea cavalleresca dal barone rosso fu una delle poche “star” militari di una guerra che accanto a eroismi portò molte disgrazie alcune come la difficile situazione dei Friulani bombardati si vedono ma altre coem le mutilazioni le punizioni spesso molto crudeli come la decimazione non sono presentate. L’individuo Bracca c’esce molto bene e anche il resto della squadriglia con il meccanico contadino molto ben intappetato da Andrea Bosca nel ruolo del semplice Bartolomeo Piovisan simpatico con la pronuncia veneta come anche simpaticissimo Fullco Ruffo di Calabria Ciro esposito con la sua pronunci i i un opera bene fotografata da Lorenzo Adorisino con l’angoscia dei genitori ma il personaggio Baracca mi lascia un po’ perplesso. Beppe Fiorello é simpatico a una buona presenza scenica ma secondo me nella forma del documentario con i monologhi in camera non rendono giustizia né alle capacità di Beppe Fiorello anche contando che si assomiglia a Baracca ma a un baracca sopravvissuto negli anni Trenta. Forse lino Guangiale sarebbe stato più appropriato ma Fiorello riesce e a dare alcune parti di umanità non da poco come quando riesce nonostante alcune incompresioni a avvicinarsi al meccanico anche la storia d’amore é molto bella tra l’aspirante cantante Nodina intpreta da Claudia Vismara il figlio dell’aristocrazia e molto bello. Purtroppo manca totalmente la parte spettacolare forse per perché il problema e quello delle animazioni che secondo me sono troppo facili e stilizzate e rompono parecchio su quello che sono le immagini di repetrorio che potevano essere adeguate con alcune altre immagini nuove ricreate in uan ricreazione di una trincea una scena che poteva essere molto facile. Personalmente ho molto apprezzato l’incontro con il sovrano sciabolette Vittorio Emanuele III Enzo Garramine formalissimo mentre il problema é quello con il “cattivo “il colonello intappetato da un bravo Rodolfo Corsato che manda gli aviatori italiani al macello per l’attacco al mortarone. A parte che l’uso dei caccia era molto simile a quello che si fa oggi dei Droni nella guerra ucraina non viene spiegato il perché di una tattica suicida. Il finale é commovente a parte lo spet sulle frecce ma tricorde. Personalmente le adoro ma vorrei ricordare che l’aviazione italiana é stata attiva in parecchie missioni anche dopo il 1946 anceh attacando obbietivi non propriamente militari. Una bella produzione ma troppo corta e poteva anche etraci il caro D’Annunzio. Putroppo i lestofanti sono sempre in agguato.
Robert Fogelberg Rota