film dei film del cinema svedese
Titolo Il settimo Sigillo
Regia Ingram Bergman
Interpreti Max von Sydow , Nils Poppe bibbi Andersson Gunnell Lindblom
Distribuzione svenska film institutet
Voto Capolavoro da non perdere
Durante gli anni spensierati della mia seconda giovinezza (ne ho avuta un ‘altra con la serie Trono di Spade) ho avuto la fortuna di essere allievo di Casetti che sosteneva una tesi super interessante il cinema come occhio del secolo e secondo me poche altre opere ci aiutano a capire bene quello che è l’intima collettiva di un popolo che sicuramente cambia ma che può ancora riscontrassi come in questo. L’esempio che desidero prendere è la Svezia e come si considerano le epidemie e altro tramite un ‘opera molto significativa che è del 1957 “Il settimo sigillo”. Come noto ai più e non voglio anticipare niente a chi non ha visto il film Artorius block interpretato con carisma ma anche debolezza da un è un cavaliere crociato che insieme allo scudiero servitore Jöns che è un altrettanto bravo Gunnar Bjöstrand sta ritornando da una non meglio precisata crociata e incontra la morte con la quale inizia a giocare a scacchi una morte fredda impersonale e altrettanto disillusa e cinica come lo stesso cavaliere . L’attore che la interpreta era il grande regista e attore di teatro Benght Ekeröd famoso soprattutto perché introdusse alcuni dei drammaturghi esistenzialisti in Svezia. Nel 1957 la Svezia era in mezzo a una non troppo improvabile guerra atomica è soprattutto c’era un senso di abbandono e sconforto per il fatto che si era prima taciuto sull’Olocausto e poi su quello che fu la brutale occupazione sovietica dei Paesi Baltici (che venne peggiorata dal fatto che per dieci anni gli svedesi fornirono armamenti ai partigiani locali) quindi il senso di annullamento meglio di ogni altro poteva venire dall’idea di un epidemia . Mi scuserai lettore cinefilo se La Svezia fu molto colpita e la cosa è ricordata nel folklore dall’epidemia del 1300 ma anche da una ancora più grande nell’inizio del 1700 che fiacco non solo l’esercito ma anche il paese costringendola sulla difensiva nei confronti dei russi. Prendendo misure sempre più severe la Svezia venne colpita soprattutto nelle guarnigioni da epidemie molte rovinose in concomitanza della guerra di successione Austriaca e poi durante l’ultimo sussulto della grande potenza svedese nel 1788 da un ‘epidemia di meningite. Questa vanifico i successi ottenuti per mare che avrebbero portato gli svedesi a essere un rischio per la potenza russa. Nel 1806 un ‘altra epidemia di meningite spezzo il paese che perse i territori finlandesi e si decise di cambiare pagina con l’incoronazione di Jean Batiste Bernardotte che inizio una politica molto meno anti russa. La Svezia fino al 1830 anche per riforme agricole e la prima fase dell’industrializzazione ebbe un grosso sviluppo anche se la situazione sanitaria nel paese era terribile e il colera fu rovinoso. Con un sistema sanitario inesistente il colera uccise con violenza mai vista. Nel 1854 a seguito della partecipazione non belligerante con le potenze occidentali Regno Unito, Francia e Regno di Sardagna alla guerra di Crimea il colera raggiunse di nuovo la Svezia ma venne bloccato. Il problema fu il dopo con una serie di carestie che portarono a casi di cannibalismo e a un’emigrazione. Lo svedese che emigrava negli Stati Uniti o in brasile era spesso più istruito , più alto e più quadrato di altri e riuscì a farsi o una posizione oppure a ritornare ricco in patria. Questo con il nazionalismo scandinavistici lo portò a considerassi se non superiore diverso. La quarantena non aveva dato poi i frutti che si pensava e non aveva certo favorito la ripresa economica. Quando la penultima pandemia arrivò e colpì la Svezia la “spagnola” i preparativi furono diversi e venne deciso di curare gli ammalati ma con debite precazioni di seguire il più possibile l’idea di tenere tutto aperto soprattutto le scuole dove si poteva controllare l’igiene dei bambini. Il paese ebbe meno morti anche perché le condizioni di vita erano oggettivamente migliori che nel resto di Europa. Qui arriviamo a oggi in una società multi etnica, liberista e di capitalismo avanzato dove l’economia e soprattutto le lobby si sposano bene con l’idea di misure light dettate dalla confindustriale locale. L’idea della responsabilità è importante perché una persona non deve nonostante la situazione non avere i servizi e la possibilità di arricchirsi. E finalmente posso ritornare al “Settimo Sigillo” il cavaliere Arthorius Block è un ingenuo un ragazzo che ha fatto tanto a visto tanto ma non è mai cresciuto. Per questo un uomo cosi rigido e convinto della sua trova come compagno il giullare anche lui pieno di visioni molto più amene Jof interpretato da Nils poppe grande interprete di varietà un Macario svedese e la moglie Maria un incantevole Bibi Anderson ma anche la strega <interpretata da Mayúd Hansson che crede di conoscere il diavolo come amante. Questi sono i personaggi della luce e la fotografia impareggiabile di Gunnar fisher e il montaggio come per il comico fabbro Plog un indimenticabile Åke Fridell arrabbiato con jof che scambia per il più sbarazzino Jonas Erik Strandmark che sarebbe scapato con la moglie lisa Inga Gill un ‘attrice nota per il comico. Da questi personaggi la Svezia entra in un ‘idea di un mondo arcaico quello del medioevo con chiese spesso isolato dove il regista che è intercettato da Gunnar Olsson è il pittore che dialoga con Gunanr Björtsand seguito da una donna senza nome che è uno degli esordi di Gunell lindblom che è seguita da raval il chierico fanatico e poi approfittatore ruolo di Beril Asnderberg fanatico come il capo dei flagellanti Anders Ek ma molto più complesso. Questi sono i personaggi delle tenebre con uan colona sonora di Erik Nordgren impareggiabile come il montaggio di Lennar Wallen che ci fanno stare attaccati alla poltrona e rendono questo film un triller fino alla fine. Il film nasce con questi bei dialoghi che lo rendono gradevolissimo. Il personaggio che apapre alla fine Karin la moglie di Antonius è interpretata da inga Landen attrice che fece la parte dell’amante nei primi film di Bergman che qui a parte uan Cathely Strak anti littera. Il tutto con un contorno di monaci melliflui e ottusi che però bruciano le streghe come Lars Lind contadini catastrofici come Tor Borg è armigeri irritanti come Ulf Johannson. La grande storia è presa girata e rigirata dalla catastrofe in un mondo dove i costumi sono semplici minimali e non esati ma anche funzionali al lavoro. La violenza non esplode mai in un ‘idea svedese di me la cavo anche se.. Personalmente essendo un gruppo a rischio non sono d’accordo con la politica dello stato e avrei preso molte più perequazioni ma ritengo che molte delle critiche poggino su pregiudizi e streoptipi magari alimentati anche dal popolo svedese stesso. Invito tutti a vedere il film e farsi una propria idea. Per finire consiglio anche la visione del remake holywodiano “The season of the witch “ di Domic Senna
Robert Fogelberg Rota