t... damoge alle guardie del Cradinale
mastrandrea e Roco pappaleo superlativi
Tittolo i Moschettieri del re
regia Giovanni veronese
Interpreti Pierfrancesco Favino, Roco Papaleo , Valerio Mastardera, Margehrita Buy, Srgio Rubini ,
Voto 110
Distrbuzione genovese Corallo Space e UCI Fiumara
Centofanti Freda sono nomi che oggi non dicono molto ma anche per i piú giovani che si dilettano con Serie come Trono di spade e soprattutto “Blacksale” devono parecchio ai spesso magnifici duelli presentati da queste persone. Con un film giudicato di serie B che però potrebbe anche essere rivisto e rivisitato. Molte volte queste opere hanno una parte spettacolare che sono i duelli di scherma é un 'atmosfera leggera da commedia di salotto alla Eugen Scribe che manca in altre cinematografie. Mario Monicelli con il suo genio irriverente e boccaccesco mise in scena il dittico dedicato al Dn Quxotese de no altri “l'armata Brancaleone e adesso il genio di veronesi presenta una commedia garabata e mordace per nulla volgare. Al centro di quest'opera che vive su continue citazioni c'é Ana d'Austria presentata da Margherita Buy che per fermare un pazzo paranoico di cardinale pronto a massacrare tutti i diversi in questo caso gli ugonotti (citazione diretta dai diavoli di Kate Russell) e fermare il cardinale Mazzarino va a cercare D'Artagagn Questa Anna d'Austria e Margerita Buy che presenta un personaggio garbato al punto giusto aristocratico al punto giusto ma anche #e soprattutto molto normale quasi quotidiana con i piedi per terra. L'inizio cattura come deve fare il film unica vera presentazione a parte i videogiochi dell'idea wagneriana di arte totale . Questo é reso da un montaggio a dire poco stupefacente di : Patrizio Marone, Consuelo Catucci soprattutto nella battaglia zuffa notturna e lo stesso vale per la fotografia che riesce a presntare il meglio dei paesaggi dalle Dolomiti alla Basilicata al palazzo reale di Genova di Giovanni Canevari. È un paesaggio che diviene protagonista mitico e reale come le scene di massa. Le citazioni purtroppo secondo me dalla versione più debole dei moschettieri iniziano con D'Artagnan interpretato benissimo da Pierfrancesco Favino . É un D'artagna trasformato in un porcaro divertente popolare ma che cerca una certa eleganza sia nel vestire che ne parlare. Bracaleone e Cyrano di Bergerac s'incontrano in quella che é la maestria di un grande attore personale e con un linguaggio divertentissimo verace e guascone e il tocco mai portato a fondo più che la scherma di striscia (l'arma dei moschetteri e forse la meno spettacolare) diene leggera da scherma di coltello. La prima persona che incontra é Portos in un castello bellissimo e dopo una citazione quasi obbligata dai promessi sposi i bravacci e Roco Pappaleo che é a dir poco sorprendete. Il termine sorprendete non é per la bravura quasi immensa dell'attore ma sopratutto per un ruolo decadente dichiarante bisessuale anche se le donne sembrano solo un diversivo e interessano molto di piú i ragazzi e lo scontro con D'Artagnan con calci e altro è bello dinamico e si parte alla ricerca del gruppo . Aramis viene trovato in un convento con una fuga divertente ma purtroppo Rubini appare fuori parte. Il personaggio di Aramis é divertente ma anche molto arguto ironico francese . Il problema che é anche un po' la mente del gruppo cosa che non viene sviluppato a sufficienza in questa versione il che è un vero peccato pensando alle enormi qualità di Rubini. L'ultimo dei moschettieri é Athos é qui Valerio Mastrandrea attore difficile dá il meglio di se. È un Porthos per niente comico anzi tragico pieno di alcol e droga che ha perso molta della sua forma che a dopo a dopo recupera . Portos é un reduce un qualcosa che con le guerre coloniali che vediamo dall'Afghanistan al Libano o al Kosovo spesso mascherate con il termine missioni di pace non sono più una novitàà o meglio non sono solo il ricordo della generazione precedente ma tipica anche per noi contemporanei. La figura dá anche il senso della fuga di una gioventù di un perdere il nostro tempo che come sabbia scivola via tra le dita delle mani. Il momento migliore é sicuramente quello dieci s'incontra con l'uomo donna Coliniac interpretata dalla perfetta eroina Valeria Solarino . Pochi si rendono conto delle sue capacità della sua completezza anche nel battersi e la scena del salvataggio degli ugonotti é sicuramente la migliore dove Favino cita e forse supera la serie Vikings nel fuggire alla scura della boia. Alessandro Haber é un buon Mazzarino ma troppo nervoso troppo legato a un personaggio da avanspettacolo bello ma troppo irritante mentre la cattiva di turno la Mylady presentata da Giulia Bevilacqua. Il ruolo della perfida Cerci o meglio di Myranda in “Trono di spade” é trasformato in un ruolo comico esilerante il sonetto recitato ma anche comica quando tira con la balestra sul servo Raffeel Vannoni . Un ruolo comico ma anche tragico molto sociale. Per me la scena madre sia epica che comica é la battaglia contro i lebbrosi o zombies che ricorda molto da vicino quella del lago gelato in “Trono di spade”. Un film divertente e anche super interessante che merita di essere visto.
Robert Fogelberg Rota